Della Serra Manlio Libri
Libri di Manlio Della Serra
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Parentesi filosofiche Della Serra Manlio - Lampi Di Stampa, 2007 - Tuttiautori
L'ingranaggio sistematico di Parentesi filosofiche pone le premesse di una soluzione ancora sospetta. La rapidità dell'aforisma riassume una tattica di sviamento entro il miscuglio di voci, provoca una rottura del telaio raffigurativo per accertare di quante innumerevoli parti sia composto il tutto. Il disturbo filosofico che si libera nella sconnessione pretende di esaurire e deludere senza rivelare. Pur ricorrendo allo strappo concettuale, l'espediente sonoro rimane una componente fondamentale dell'ambizione sistematica. Suggerimenti da prendere a piccole dosi, per evitare qualunque tradimento.
Vinokrazia. Estetica del gusto e dell'impostura Della Serra Manlio - Armillaria, 2020 - I Cardinali
«Tutto ciò che non cambia, che non è moda, è verità. Piaceri e socialità raccontano il volto pubblico del vino, la sua vanità come avventura della forma che si propaga. Per derubare la sete o essere deposto come concetto, il vino assorbe il portato veritativo che una sola estetica del gusto non riesce a riassumere. Se con il vino è la questione della verità a farsi minacciosa, è dovere del vinokrate svelare l'inganno di tanti sogni andati in frantumi. In questa pratica sorta per inganno e astuzia, è chiamato a sostenere la necessità del gusto, l'ironia perversa della sua mercificazione, la complicità ammaliante della favola che incalza il bevitore con una forma di fascinazione irresistibile. Ma solo un assioma resterà saldamente issato sull'altare delle sue convinzioni. Che il vino è verità.»
Appunti sul contro Della Serra Manlio - Salento Books, 2011 - Entropie
Nelle solenni parole di Tacito (Annalia, XV, 63), i lenti fiotti di sangue che bagnano la morte di Seneca raccontano il calore della vita che si disperde e gli attimi preziosi di una veglia ancora non interrotta. Una testimonianza dell'unica rivincita possibile, quando il contro sembra congedarsi nei pochi istanti vergini tra vita e morte. Si vive nel contro, si muore nel contro. Il vivere e il morire conservano una parentela che si esteriorizza nella menomazione, che riaffiora nel disprezzo di ogni risposta provvisoria. Il moto del contro è la ferita, lo svantaggio permanente, l'assenza di rimedio, l'ustione inguaribile che nessuna promessa divina può cancellare. Il contro urta il sentimento e affoga ogni sensazione. Per descrivere questo penoso ritardo non si procede con andamento sistematico, né si confida nella maturità compiuta e definitiva della poesia. Al contro si può rispondere senza illusione, nella collera di una battaglia non voluta e di una sconfitta già assegnata, nel torpore del massacro congenito che si adibisce per salutare l'immensa insoddisfazione e conoscere la caduta. I tre movimenti di Appunti sul contro sono risposte insoddisfacenti, ma così plausibili da dimostrare come si possa eludere il contro con la finta esecuzione di una contrarietà che potrà solo imitare e mai andare a segno.