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Illuminazioni Di Bianco Anna - Gruppo Albatros Il Filo, 2019 - Nuove Voci. Le Cose
Illuminazioni - Haiku propone una raccolta dei brevi componimenti cari al popolo giapponese. Essi consistono in genere in tre versi: cinquesette-cinque sillabe, anche se lo schema non è così rigido. Dalle terre del Sol Levante sono da tempo, ormai, approdati fino a noi. Se la civiltà occidentale agisce per accumulo e sovrapposizione, quella orientale opera per sottrazione e prosciugamento: in poche parole, riducendo le parole alla pura essenza, un haiku può cogliere i più solenni spettacoli della natura, momenti del giorno, dell'alternarsi delle stagioni e degli anni, i più delicati stati d'animo. Può nascere spontaneo ed improvviso, o scaturire dalla riduzione di una lirica più ampia. I frammenti più belli dei lirici greci, tante liriche di Ungaretti, sono in fondo degli haiku. L'haiku, soprattutto, coglie l'effimero attimo che fugge. La silloge è divisa in tre sezioni, spiegate nella Prefazione dall'Autrice: Auree luci, I fiori d'oro e Stelle, in cui si adombrano le asprezze, le speranze e l'approdo finale dell'Io-narrante, nonché la prima adolescenza, l'adolescenza e la prima giovinezza. Questo cammino accidentato viene narrato con la metafora della fiaba di Bricioletta in chiave concettuale: le difficoltà e le 'auree luci' dei gesti di solidarietà, l'incontro con la Rondinella e le speranze, 'fiori d'oro' lungo il cammino, il volo e l'approdo al Regno dei Fiori, per aspera ad astra, alle 'stelle'. In un gioco di sovrapposizioni, passato e presente si fondono e si confondono in un solo tempo interiore, conducendo l'Io-narrante a ripercorrere la storia del suo divenire ad
L'isola felice Di Bianco Anna - Aletti, 2019 - Gli Emersi
Sin dall'alba dei tempi, l'uomo ha sempre anelato a una plaga ideale, un'isola felice ove approdare: l'Ellade antica, isole esotiche e vergini, paradisi di pace e idillica bellezza... Ma esiste davvero, l'isola felice? Dopo un naufragio, l'io-narrante la cerca e un giorno, crede di averla trovata. Così, il mondo 'reale', le appare solo una sbiadita e incolore copia di 'quel' mondo. Ma poi si rende conto, gradualmente, che esso era felicità ingannevole e falsa, pura evasione, l'Isola che non c'è. Quello quotidiano, invece, con le sue piccole, intime, umili felicità, è l'isola che c'è sempre. L''Isola felice'è l'oasi di pace della poesia, un sopramondo ideale, il mondo interiore in cui amiamo rifugiarci.