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Libri di Martina Di Nardo
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Scrivere bianco con un segno nero. La poesia di Fallacara Di Nardo Martina - Le Lettere, 2018 - Saggi
«Uomo di quieta apparenza, ma con un fuoco silenzioso dentro come una cava di zolfo che bruci e barbagli», così Carlo Betocchi descriveva l'amico e sodale Luigi Fallacara, nato a Bari nel 1890 ma trasferitosi a Firenze all'età di ventidue anni e da allora indissolubilmente legato alle sorti della poesia novecentesca italiana che trovarono nel capoluogo toscano un luogo d'elezione e terreno quanto mai fertile di sviluppo. Poeta non tra i più celebri del nostro Novecento, Fallacara seppe tuttavia attraversare e interpretare, guidato da un imperativo etico-religioso personalissimo, le diverse spinte rinnovatrici che animarono la prima metà del secolo. Ricostruire il suo percorso poetico, che si snoda tra gli anni '10 e i primi anni '60, significa allora ripercorrere le tappe fondamentali della stessa poesia italiana primonovecentesca, a partire dagli esordi avanguardistici, passando per le esperienze di poesia pura, di marca soprattutto ungarettiana, fino alla contiguità con le assolutizzazioni sintattico-semantiche ermetiche, cui seguì una fase di ripiegamento e ripensamento durante la quale tuttavia il poeta non abdicò all'affiato creativo che gli fruttò la produzione, tra il '52 e il '62, di altre cinque raccolte, più due antologie, dopo i sei volumi, più un'altra silloge antologica, che avevano scandito la prima stagione degli anni '25-'41.
Domini dell'io da Leopardi a Giuliani Di Nardo Martina - Led Edizioni Universitarie, 2024 - Il Segno E Le Lettere
L'io lirico in poesia si distingue dall'io autobiografico del poeta, pur essendone un'emanazione, e rappresenta una componente fondamentale del genere poetico. Esso si inserisce in una dimensione autonoma rispetto alla biografia del poeta, pur mantenendo legami con essa. L'io lirico crea nuovi ambiti esistenziali, tracciando la poetica dell'autore, e si confronta con concetti basilari come spazio, tempo e linguaggio. Il volume esplora come l'io lirico si declini e trasformi nell'epoca moderna e contemporanea, attraverso esempi di poeti come Leopardi, Sbarbaro, Quasimodo, Luzi e Giuliani. Partendo da Leopardi, l'individuo emerge come prodotto di una relazione con l'alterità, fino a sfiorare i confini della propria sparizione. Il testo analizza anche il passaggio dall'"iocentrismo" lirico alla reificazione sbarbariana e alla mitografia quasimodiana, esaminando infine i tentativi di superare tale iocentrismo nelle opere di Luzi e Giuliani.