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Libri di Roberto Dragosei
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Racconti romani. Ara Pacis & dintorni Dragosei Roberto - Gangemi Editore, 2013 - Roma E Lazio
L'autore ci confida di condividere ciò che Jean Orieux, artefice di racconti come 'Caterina dei Medici' e tanti altri, asseriva: che il sapere storico ha del meraviglioso, e le narrazioni che ne escono, quanto a originalità e bellezza superano tutte le storie epiche e tutti i romanzi del mondo. Roma, la città stratificata per eccellenza, è di sicuro uno dei luoghi più congeniali a tale tipo di narrazione. Tanto più se, come è il caso di 'Racconti romani', i protagonisti 'in carne e ossa' rispondono a nomi come quelli di Augusto, Giulia, Livia,Tiberio, Agrippa, Cicerone etc. E i protagonisti 'in pietra', i monumenti, oltre che quel miracolo di storia e scultura che è l'Ara Pacis, sono le stupende memorie sepolcrali delle chiese romane. Nel 1° capitolo, 'La città dei miracoli', il giovane Stephan Werther, per la prima volta nella sua vita a Roma, da acuto osservatore qual è fa la scoperta che sta alla radice di 'Racconti romani': Gli esimi monumenti dell'Urbe, a chi sa ascoltarli, narrano le loro storie. Ecco cosí l'Ara Pacis raccontarci la sua millenaria vicenda: la nascita nel 9 a.C. e i destini dei personaggi augustei su di essa effigiati; l'avventurosa esumazione anni '30 e, ai giorni nostri il tormentone della Nuova Teca di Meier e degli altri interventi del New Deal capitolino. Ecco, nell'antica S. Lorenzo in Lucina, il rilievo di Clelia Severini, narrarci a sua volta la propria storia e l'intreccio col grande poeta che le dedicò un immortale canto...
Il papa & l'architetto Dragosei Roberto - Gangemi Editore, 2015 - Arti Visive, Architettura E Urbanistica
Due uomini del fare. Un Papa piceno venuto dalla povertà e un architetto originario dell'operosa terra ticinese. Due abbaglianti comete che sullo spirare del cinquecento solcarono i cieli di Roma imprimendo alla città dei Papi segni grandiosi e indelebili: i chilometrici rettifili che scavalcano alture e crinali; le piazze immense popolate di svettanti obelischi e di grandiosi gruppi scultorei; i palazzi solenni, le colonne istoriate romane, eccetera. Due uomini che coi loro interventi trasformarono Roma in una moderna città percorribile in carrozza. E che infine, a suggello del loro operare realizzarono anche la Cupola di S.Pietro. La Cupola più audace e più ardita dell'antichità, alla quale, da che 25 anni prima era morto Michelangelo, nessuno aveva più avuto animo di metter mano; ma che i nostri due protagonisti realizzarono invece nello sbalorditivo termine di soli 22 mesi, a fronte dei 192 occorsi per la - meno alta - cupola di S.Maria del Fiore a Firenze. Due uomini che oltre a tutto ciò, diedero vita a innumerevoli opere di industria e utilità sociale: quali acquedotti, opifici, ospizi, biblioteche, università, ecc.