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Gli ebrei a Reggio Emilia Durchfeld Matthias - Giuntina, 2020 - Fuori Collana
Quando il nazismo e il fascismo iniziarono la loro opera di distruzione degli ebrei d'Europa mancò una vera protesta, così come mancarono azioni decise nel dopoguerra quando il tempo iniziò a cancellare le tracce di tante vite brutalmente calpestate. Per fortuna negli anni '50 in Italia si mobilitò un piccolo gruppo di idealisti inarrestabili che seppero almeno in parte preservare l'esistenza e la memoria dell'ebraismo italiano attraverso complesse operazioni di salvataggio. Questo libro vuole raccontarne la storia, ponendo al centro della narrazione l'Aròn ha-Kodesh della sinagoga di Reggio Emilia, l'armadio sacro, custode dei rotoli della Torà. La sua presenza a Reggio Emilia prima della Shoah, il suo salvataggio e il successivo trasferimento sull'altra riva del Mediterraneo, a Haifa in Israele, ci parlano di continuità, di universalità e della capacità umana di non arrendersi davanti all'ingiustizia.
La bettola. La strage della notte di San Giovanni Durchfeld Matthias Storchi Massimo - Corsiero Editore, 2018 - Fuoricollana
Una squadra di partigiani partita da Ligonchio giunse a La Bettola nella serata del 22 giugno 1944 per far saltare il ponte, nodo strategico sulla SS63. Per inesperienza il sabotaggio non ebbe esito e fu ripetuto la notte seguente. Durante l'azione, giunse da Casina una camionetta tedesca con tre militari a bordo: ne nacque un combattimento nel corso del quale furono uccisi due tedeschi e tre partigiani (compreso 'Lupo', il comandante). Il militare tedesco scampato rientrò a Casina per dare l'allarme, mentre i partigiani si ritiravano verso Monte Duro. Il combattimento avvenne verso le 21:45 del 23 giugno 1944; dopo la mezzanotte partirono da Casina, autotrasportati, circa 50 dei 140 uomini del presidio della Feldgendarmerie tedesca. La rappresaglia iniziò verso le ore 01:00 del giorno 24: la prima ad essere attaccata fu la casa di fronte alla locanda, in cui furono uccisi Liborio Prati e Felicita Prandi, di 70 e 74 anni, e la figlia Marianna. Si salvò Liliana Del Monte di 11 anni che, seppur ferita, riuscì a gettarsi da una finestra della casa in fiamme. I tedeschi passarono poi all'osteria de La Bettola dove tutti i presenti furono fatti uscire e furono divisi in due gruppi. Poi vennero mitragliati nella rimessa attigua, i cadaveri furono cosparsi di benzina e legna e dati alle fiamme. Anche l'osteria fu incendiata dopo il saccheggio. Le vittime furono 32, in gran parte persone e famiglie sfollate dalla città, braccianti, carrettieri di passaggio, studenti e scolaretti in tenera età, uomini e donne di età compresa tra i 5 ed i 74 anni, compreso il piccolo Piero Varini, di