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Libri di Edda Fonda
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Le fate non ballano più come sorelle. Storia di Caterina Percoto Fonda Edda - L'orto Della Cultura, 2020
C'è una leggenda che ricorda il tempo in cui le fate di due terre confinanti s'incontravano all'alba in una verde conca ai piedi di un monte. Al tocco dei loro passi, il prato si copriva di fiori. Fate italiane e fate gemaniche. Tutte vestite di bianco, sorridenti, complici. Poi non più. Le fate italiane, spaurite, stanno nascoste dietro le pietraie, quelle di Germania, sedute al confine, vestite di nero, piangono l'antica amicizia perduta. Anche così si può parlare di guerra e di desiderio di amicizia tra i popoli. Lo ha fatto Caterina Percoto attingendo al folclore. La sua voce viene da un sito eccentrico dell'Italia divisa negli anni del Risorgimento: il Friuli, che restò asburgico per gran parte della sua vita. Scrisse articoli e novelle che sarebbe riduttivo confinare nei limiti della novellistica campagnola. I temi suscitati dai suoi racconti sono le ingiustizie sociali, presentate con pacatezza ma con grande nettezza; le eterne problematiche femminili con le loro incertezze, contradditorietà e verità; i rapporti con gli altri - fraternità, guerra, competizione, solidarietà - dalla famiglia fino alle relazioni tra stati. Temi che non hanno confini di regione o di tempo.
Posso sempre pensare Fonda Edda - Ilmiolibro Self Publishing, 2014 - La Community Di Ilmiolibro.It
Siamo ai primi del Novecento. Leda Rafanelli ha vent'anni e ha scelto da che parte stare. Ha un sogno che vive con la determinazione e l'intensità del progetto: far prendere coscienza ai tanti che nella società non hanno voce delle ingiustizie che subiscono, suscitarne la reazione, iniettare loro la sua fiducia che un mondo diverso e migliore sia possibile. L'anarchia è "la stella, sia pur lontana," a cui guarda l'intera vita, ma questo non spiega tutte le scelte che fece, sfide dettate anche da una personalità originale, capace d'inglobare le esperienze di vita più diverse. Nella sua "anarchia vissuta al femminile", emotività e sentimento hanno altrettanto peso della ragione. Accanto a forti certezze, come chi ha la libertà e il coraggio di aprire nuovi varchi ebbe dubbi e contraddizioni, che non nascose, anzi mise a nudo nei suoi scritti. Questo fa di Leda Rafanelli un personaggio intrigante, a suo modo rappresentativo di un'Italia minore e insieme di punta, che merito di essere riscoperto. Raccontare di lei ha voluto dire parlare anche del suo femminismo problematico, della fragilità nell'amore, degli incontri con uomini che poi divennero famosi.
Posso sempre pensare Fonda Edda - Ilmiolibro Self Publishing, 2014 - La Community Di Ilmiolibro.It
Siamo ai primi del Novecento. Leda Rafanelli ha vent'anni e ha scelto da che parte stare. Ha un sogno che vive con la determinazione e l'intensità del progetto: far prendere coscienza ai tanti che nella società non hanno voce delle ingiustizie e dei soprusi che subiscono, suscitarne la reazione, iniettare loro la sua fiducia e volontà che un mondo diverso e migliore sia possibile. L'anarchia è "la stella, sia pur lontana", a cui guarda l'intera vita, ma questo non spiega tutte le scelte che fece, sfide dettate anche da una personalità originale, capace di inglobare le esperienze di vita più diverse. Nella sua "anarchia vissuta al femminile", emotività e sentimento hanno altrettanto peso della ragione. Accanto a forti certezze, come chi ha la libertà e il coraggio di aprire nuovi varchi, ebbe dubbi e contraddizioni, che non nascose, anzi mise a nudo nei suoi scritti. Questo fa di Leda Rafanelli un personaggio intrigante, a suo modo rappresentativo di un'Italia minore e insieme di punta. Raccontare di lei ha voluto dire parlare anche del suo femminismo problematico, della fragilità nell'amore, degli incontri con uomini che poi divennero famosi, Carrà, Papini, Mussolini.