Galli Kati Libri
Libri di Kati Galli
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Nero oltremare Galli Kati - Gruppo Albatros Il Filo, 2016 - Nuove Voci
Basta un attimo... e la vita può cambiare irrimediabilmente, drammaticamente, sfortunatamente, ma con lo stesso battito di ciglia del destino può assumere colori sconosciuti e vitali, all'insegna di una nuova esistenza, fortunata, illuminata, bellissima e diversamente piena. Nero oltremare è la storia molto toccante di vite stravolte, a volte per 'colpe' altrui, per proprie responsabilità, o semplicemente perché nessuno di noi può sapere cosa realmente ci riserva il domani, ma sarebbe un vero peccato arrendersi ancora prima di scoprirlo. Nero oltremare è la possibilità che ognuno di noi dovrebbe concedersi di essere felice, di realizzarsi, di dare un senso a quella voce che dentro ci urla e che spesso cerchiamo di soffocare.
L'araba felice. Un'italiana tra i mori Galli Kati - Gruppo Albatros Il Filo, 2015 - Nuove Voci. Strade
L'apparenza è quella di un diario di viaggio che mostra uno spaccato della vita araba contemporanea. Seppur decisamente simpatico e scorrevole, non è su queste caratteristiche che fa leva l'opera di Kati Galli. Iniziata come una vacanza per sfuggire al grigiore, sia meteorologico che metaforico, della sua vita, la scoperta dei paesi arabi porterà l'autrice a profonde riflessioni sulla tolleranza (oggi più attuali che mai), sulla guerra e sulla pace, sugli scambi tra culture, religioni e usanze diverse, riscontrando anche quanto superficiali e spesso false siano le conoscenze e i luoghi comuni della mentalità occidentale. E ad arricchire il tutto, come spesso accade durante un viaggio, la nostra brillante autrice e protagonista troverà anche l'amore, visto che l'amore arriva sempre quando meno te lo aspetti...
Garofani di metallo Galli Kati - Eretica, 2016
La speranza di Ricardo di poter tornare subito nel mondo dei vivi si spense quando il cellulare dove sedeva vicino a due poliziotti si lasciò i colli di Lisbona alle spalle e puntò verso il mare. Inutile chiedere la destinazione: l'avrebbe scoperta da sé una volta arrivato. Avrebbe mai ritrovato la strada di casa? Non era mai stato nel villaggio di Peniche, figuriamoci se poteva riconoscere la fortezza cinquecentesca che sovrasta il promontorio. Le mura massicce con le torri di vedetta che dominano la costa erano state concepite per contrastare i pericoli provenienti dal mare, non per mortificare e piegare cittadini che criminali non erano, ma Salazar aveva trasformato la roccaforte in una piccola Bastiglia portoghese per prigionieri politici.