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Libri di Bruno Galluccio
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La misura dello zero Galluccio Bruno - Einaudi, 2015 - Collezione Di Poesia
Una raccolta che si sviluppa intorno a due fuochi. Due diversi tipi di smarrimento che in realtà Galluccio riesce miracolosamente a incrociare. Da un lato questo smarrimento segue i percorsi di tematiche esistenziali più tradizionali al mondo della poesia, seppure per squarci deformanti o esplicitamente onirici. Dall'altro lo stupore è legato a tematiche scientifiche, alla matematica, alla fisica, alla cosmologia. Il linguaggio scientifico ha talvolta funzione propria e talvolta valore metaforico. Riverbera sugli sfondi esistenziali tracce di sgomento e di emozioni che hanno a che fare con meccanismi assai più grandi e complessi di una semplice vita umana. E il mondo scientifico, viceversa, si carica di umanità, di biografia, come nei tre ampi ritratti di matematici famosi: Pitagora, Galois e Gödel. L'interazione fra i due piani, solo all'apparenza lontanissimi, produce un percorso mentale e immaginativo assai ricco, che si traduce su un piano verbale altrettanto suggestivo ma come rarefatto e quasi incantato.
Camera sul vuoto Galluccio Bruno - Einaudi, 2022 - Collezione Di Poesia
La fisica e la poesia moderne battono strade convergenti intorno a logiche altre, indipendenti dai principî di non contraddizione, di causa-effetto, dai criteri di identità del soggetto e così via. In questa sua nuova raccolta (particolarmente felice sia per la struttura sia per gli esiti delle singole poesie) Bruno Galluccio parte proprio dalla fisica quantistica e dalla più aggiornata cosmologia. La prima sezione del libro è per l'appunto un esempio di poesia gnomica in cui, in versi quasi prosastici, vengono riassunti alcuni principî scientifici di base. La poesia all'inizio della seconda sezione segna un brusco cambiamento: dal mondo fisico della cosmologia si apre uno scenario in cui appare l'essere umano e poi, a ritroso, il formarsi delle prime cellule complesse, la sintesi dell'acqua che rese possibile la vita, l'originaria rottura di simmetria nell'universo, l'emergere del tempo... Nelle poesie seguenti l'uomo torna al centro e il linguaggio poetico diventa lirico e denso, ma ormai, dopo il «corso propedeutico», il lettore ha capito che non c'è centro e non c'è periferia, che lo spazio-tempo è una creazione in fieri anche per la mente umana, che viviamo, per esempio nel dormiveglia, in universi paralleli o sovrapposti. Macrocosmo e microcosmo sembrano obbedire alle stesse leggi, in parte tutt'oggi misteriose.
Verticali Galluccio Bruno - Einaudi, 2009 - Collezione Di Poesia
Quella di Galluccio è una poesia che tende a far affiorare 'il lato rovescio del pensiero' attraverso vari modi: slittamenti semantici, spazi deformati, visionarietà onirica. In questo contesto entra in gioco anche una serie di metafore tratte dal linguaggio matematico che rimandano a un mondo di certezze e di perspicuità continuamente disatteso. Come nella poesia dedicata a Georg Cantor, vera e propria cerniera a metà del libro, dove alcuni aspetti di pensiero del grande matematico diventano l'occasione per una percezione diretta e acuta della complessità e del 'confronto terreno fra infiniti'. I versi di Galluccio muovono da una ferita esistenziale che trova espressione in varie forme di disagio quotidiano, dilatandosi e trasformandosi in simboli capaci di spostare verticalmente le immagini, le distanze, i nodi irrisolti. Senza fare esplicitamente una poesia metafisica, Galluccio recupera tutta la pregnanza di scorie e residui della realtà interiore ed esterna, come se il prolungamento di questi dettagli potesse condurre, non tanto a risposte pacificanti, ma a nuove domande, a nuovi problemi che nessun teorema sembra in grado di risolvere.