Ganzenua Flavia Libri
Libri di Flavia Ganzenua
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La colonia orfana Ganzenua Flavia - Affiori, 2024
Si dice che in una colonia orfana le api non la smettano più di piangere la perdita della Regina. Non si rassegnano, ventilano, sbattono le ali più forte che possono per richiamarla. E solo se quel lamento cesserà, forse, sopravviveranno. Un'anziana condannata a condurre le vergini al sacrificio; una donna che non riesce ad abbandonare la sua amica immaginaria; una ragazza vittima di abusi che non riesce a liberarsi dal peso della verità; un padre che crede di trasformarsi in albero per scontare la colpa di essere sopravvissuto ai figli; chi rivendica la propria omosessualità a costo di perdere tutto. Infatti, è proprio la perdita il filo rosso e il tema della raccolta La colonia orfana, undici racconti in cui a voci femminili si alternano voci maschili, perché il lutto è privato e collettivo, allo stesso tempo: come lo è per le api. Proprio come quella colonia orfana, infatti, i protagonisti dei racconti hanno perso qualcosa e soltanto se sapranno dire veramente addio a ciò che gli è stato tolto, si salveranno. Storie brevi e solo in apparenza autoconclusive, perché ognuna di queste è come la cella di un alveare.
La conta delle lentiggini Ganzenua Flavia - Caratterimobili, 2013 - Gli Incendiati
'Nei racconti di Flavia Ganzenua, come accade per i veri scrittori, non si raccontano delle storie ma si tenta di esplorare un mondo diverso dal nostro. Qui non esiste più una distanza tra corpo e spirito, tra sonno e veglia, tra favola e realtà, e per viverci dentro si può fare affidamento solo sulla capacità di sentire le cose che ha la nostra pelle.' Come si fa a contare le lentiggini? È una conta estenuante, impossibile, come è impossibile credere ancora al lupo cattivo, restare per sempre bambini, rimanere intrappolati in una città che ormai è sparita. Ed è proprio di questo che parla il libro, dell'impossibilità di stare dove ci è stato dato di stare e della nostalgia struggente per un periodo in cui tutto, forse, era unito e perciò perfetto, e a cui non si può più tornare. I personaggi della raccolta si consumano in questa ossessione. Vogliono tutto, fanno le cose sbagliate, oltrepassano un cancello che non dovrebbero mai oltrepassare, siedono in braccio all'uomo nero, si dondolano sulle sue ginocchia, disobbediscono per essere puniti ancora. Hanno fame di questo, perché Barbablù è una regione ancora inesplorata proprio lì, al limitare del cuore.