Garuti Jole Libri
Libri di Jole Garuti
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Le mafie negli occhi dei ragazzi Garuti Jole - Edizioni Iod, 2022 - Cronisti Scalzi
I protagonisti di questi racconti di Jole Garuti sono adolescenti che hanno sperimentato personalmente o attraverso storie familiari alcune vicende criminali o situazioni di illegalità. Sono vittime o spettatori dei dolori causati dalle violenze di boss mafiosi o anche solo dalle proposte di amici disposti a violare le regole della società. Racconti che hanno l'ambizione di essere guida per gli educatori ed esempio per i giovani lettori. E sfuggire al modello di vita predominante: l'aspirazione ad avere più degli altri, in cui prevale la pericolosa mentalità, affascinante, che privilegia il possesso di oggetti costosi e di moda. Le pagine di questo libro sono impregnate di tanta speranza, quella che c'è nei volontari e negli uomini delle istituzioni che sono accanto, ogni giorno, ai tanti giovani che si trovano coinvolti in attività illegali o criminali, persone che continuano, con intelligenza e coraggio, a credere che cambiare sia possibile. E aiutare a far splendere la luce negli occhi dei ragazzi. La prefazione è di Gian Carlo Caselli, magistrato valoroso impegnato da sempre nella lotta alle mafie.
In nome del figlio. Saveria Antiochia, una madre contro la mafia Garuti Jole - Melampo, 2017
Il 6 agosto 1985 la mafia uccise a Palermo Roberto Antiochia, giovane poliziotto. Sua madre Saveria, nel nome del figlio, è rinata per dedicare ogni energia all'impegno antimafia e per far conoscere e diffondere i valori e gli ideali del suo ragazzo. Consegnò a «la Repubblica» una lettera implacabile indirizzata al ministro degli Interni: 'Li avete abbandonati', provocando forti polemiche. Fu tra i fondatori del Circolo Società Civile di Milano, del Coordinamento antimafia di Palermo e di Libera. Nel 1990 venne eletta al Consiglio comunale di Palermo, ma la politica non era il suo mondo. Dal 1993 frequentò Sariano, un paesino del Polesine diventato quasi un'università popolare dell'antimafia per la caratura e la passione dei partecipanti ai dibattiti: magistrati, giornalisti, politici, semplici cittadini provenienti da tutta Italia. Con fatica fu presente a ogni udienza dei processi per l'uccisione di Roberto e Ninni Cassare e la sua testimonianza fu determinante. Non tollerava alcun cedimento dello Stato alla mafia, tanto meno l'ipotesi di una trattativa, ed era subito pronta a prendere la penna o il telefono per far sentire la sua voce fremente e la, sua indignazione. Nelle scuole di tutto il Paese raccontò, senza lacrime, gli ideali di Roberto, la sua volontà di difendere i diritti dei più deboli, di lottare per una Italia libera e democratica, contrastando l'arroganza e la violenza mafiosa; e il silenzio con cui veniva ascoltata aveva qualcosa di magico. Prefazione di don Luigi Ciotti.