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Libri di Danilo Gattai
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Luciano Damiani e la regia fonogeometrica. Gli anni con l'artista al Teatro di Documenti (1998-2007) Gattai Danilo - Croce Libreria, 2022 - Universitas. Collana Di Studi E Testi
Luciano Damiani è considerato l'astro della scenografia teatrale del '900, forse il più luminoso. Ma se le sue folgoranti realizzazioni storiche, soprattutto quelle dagli anni '60 agli anni '80, sono da tempo celebrate, la parabola finale della sua vicenda umana e artistica è rimasta nell'ombra. Eppure, come in un canto del cigno, l'artista espresse attraverso gli spettacoli fatti dal 1998 al 2007 un'immagine di scena del tutto nuova e poetica, elaborata nel suo meraviglioso Teatro di Documenti e per mezzo dello stesso. Con forza memorialistica e attenzione filologica, Danilo Gattai, regista assistente di Luciano Damiani, racconta e seziona quegli anni e battezza quello stile ultimo del maestro col nome suggestivo di 'regia fonogeometrica'. Così riprendono a vivere le idee, le messe in scena e le teorie teatrali in una continua relazione con i sentimenti, con i retroscena e con gli aneddoti di quegli anni.
L'omoerotismo tirannicida. Le statue di Armodio e Aristogitone: l'eros omoerotico dentro il valore civico Gattai Danilo - Ermes, 2016
Armodio, che viene riparato dal braccio sinistro del compagno più adulto. Quel gesto inavvertito o solo genericamente descritto dalle letture critiche, tese più che altro alla considerazione dei principali contenuti politico-encomiastici del gruppo si fa segno leggibile invece di una categoria interiore trasversale a tutte le epoche e alle geografie e tanto presente nello spirito antico quanto nel nostro: l'omoaffettività. Un uomo della fine del VI secolo a.C., chiamato Aristogitone, che aveva affrontato un rivale, oggi potrebbe chiamarsi Marco, Francesco o Giovanni, e compiere un medesimo atto, allungando poi un braccio come uno scudo su altri Armodio, dai nomi di Mario, Alessandro e Franco, per la reciprocità, l'attaccamento, il calore e il mutuo soccorso che il sentimento di essere in due sempre realizza. Quel gesto del braccio, inventato da Nesiotes e Kritios, fissa dentro un modello di valore civico per la retorica libertaria il segno di un amore.