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Libri di Elena Gigante
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Psicoterapia integrata. Fasi del processo e analisi linguistica del colloquio Gigante Elena Mercadante Francesco - Qed, 2024 - Hyle
Alcune parti del colloquio vengono qui esposte ed esplicitate lungo il continuum del processo terapeutico e del legame tra professionista e paziente: dall'accoglienza all'esplorazione, attraverso la delicata fase della riparazione emotiva, all'assimilazione e alla chiusura. Il lettore, in questo modo, potrà scoprire come il concetto di disagio possa mutarsi nel concetto di consapevolezza. L'originalità del testo, inoltre, si rivela nell'analisi del sistema di linguaggio entro il quale prendono forma le figure dell'eloquio. Le ripetizioni e la loro funzione semantica, la coerenza e la coesione, la metafora, l'inferenza come nucleo dell'approssimazione di senso e altri elementi dell'intenzione comunicativa sono indicatori dell'interazione tra l'organismo e l'ambiente che gli autori curano con singolare fervore, nel tentativo di illustrare un diverso cammino di autorealizzazione. A ogni tappa di questo cammino corrisponde un compito e si delineano le sensazioni dello psicoterapeuta.
Il suono dell'assenza. Variazioni sul dolore Gigante Elena - Moretti & Vitali, 2018 - Il Tridente. Saggi
«Se soffri, adopera il tuo dolore [...] e delle litanie puoi fare un bordone alla melodia - improbabile - delle sfere» - scriveva così Giorgio Manganelli, il 23 gennaio del 1961. Pierre Fédida, d'altro canto, rifletteva: «Forse l'assenza è l'opera d'arte». Psicologia analitica, psicoanalisi, fenomenologia, neuroscienze, musica e poesia rappresentano, in questo saggio, differenti posture d'ascolto, per tentare di esplorare l'assenza come condizione dinamica di trasformazione del dolore. Alternando un linguaggio immaginifico a uno più teoretico, l'autrice riflette sulle multiformi possibilità di metamorfosi della perdita: giochi aerei di densità permettono di trasfigurare la drammaticità della sofferenza in leggerezza e, in definitiva, in arte. Il dolore è considerato come un insieme di discontinuità, connaturate all'esistere, che contribuiscono a plasmare quel senso di ineffabile continuità che chiamiamo "Io". La prima parte del saggio è strutturata come una suite di componenti dell'assenza: iconiche, lessicali, esperienziali, fenomeniche e dinamiche; la seconda parte, invece, ne ricerca una declinazione applicativa attraverso il concetto di densità. Si tenta di far dialogare alcuni contributi storici della psichiatria fenomenologica con la psicologia analitica di Carl Gustav Jung. L'ouverture di Emanuele Trevi introduce il saggio sotto forma di risonanza tematica; Il museo del silenzio propone una variazione estatica dell'assenza, in relazioneall'esperienza mistica di poeti, santi e uomini dal multiforme ingegno, come Ulisse, osservato da Franz Kafka mentre resiste al silen
La lingua padre. Un caso clinico musicale non altrimenti specificato Gigante Elena - Mimesis, 2021 - Eterotopie
Per circa quattro anni, due esseri umani si incontrano in una stanza, cinquanta minuti, due volte a settimana. Raccontata dalla prospettiva della sua analista, la trasformazione di Pietro - giovane paziente dalla personalità mosaicale - descrive il passaggio da una fenomenologia schizoide, intrisa di magismo, a una qualità dell'esperienza più condivisa. Come in ogni storia vera, al contatto corrisponde un contagio. Dall'incontro con l'inquietante estraneità dell'altro si approda lentamente a un terreno comune, più sano e sonoro. La musica rappresenta lo sfondo simbolico e il principale canale affettivo della cura. Emerge anche una domanda di ricerca tra psicoanalisi e neuroscienze: in principio era il suono? Penetrando nel vivo dell'esperienza analitica e lontano da ideologismi, il libro testimonia quanto il lavoro clinico possa essere alimentato dal confronto tra diversi orientamenti terapeutici, non più concepiti come fazioni claustrofiliche, ma come altre vie d'approccio verso l'umano.