Giurin Gerardo Libri
Libri di Gerardo Giurin
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Marta Bordonali. Ultrapop. Ediz. illustrata Giurin Gerardo - Cambi, 2011 -
Con il patrocinio del Settore Cultura della Regione Lombardia e la collaborazione di Spirale Milano, la galleria Art&Co pubblica con Carlo Cambi Editore un nuovo capitolo del progetto ArtevitA. Progetto che pone al suo centro i valori dell'uomo, la bellezza, il tempo, la natura, attraverso un ciclo di mostre ed eventi con grandi protagonisti dell'arte visiva contemporanea, artisti diversi per stile e formazione. È la volta di Marta Bordonali: addentrandoci nel suo percorso artistico, il primo elemento che ci viene incontro concerne il linguaggio da lei utilizzato, un linguaggio che si muove sul terreno della citazione, della rielaborazione di immagini tanto celebri da essere divenute negli anni patrimonio dell'immaginario collettivo e da essere state assorbite in maniera definitiva dalla nostra cultura visiva. Quelle icone subiscono un processo di purificazione che le monda dagli eccessi e dalle ridondanze coloristiche per restituircele in tutto il potere deflagrante dei tratti essenziali. L'artista si cimenta poi, tramite il ricorso a una vasta e raffinata cultura visiva, in un lavoro di integrazione delle immagini attraverso citazioni e simili. Della grande esperienza Pop maturata nel contesto statunitense tra il finire degli anni '50 e l'inizio degli anni '60 Marta Bordonali ci restituisce una sua personalissima rivisitazione di quell'epoca.
Roberta Castellano. La memoria e il fuoco. Ediz. illustrata Giurin Gerardo - Cambi, 2012
In collaborazione con Spirale Milano, la galleria Art&Co pubblica con Carlo Cambi Editore un nuovo capitolo del progetto 'ArtevitA'. Progetto che pone al suo centro i valori dell'uomo, la bellezza, il tempo, la natura, attraverso un ciclo di mostre ed eventi con grandi protagonisti dell'arte visiva contemporanea, artisti diversi per stile e formazione. Roberta Castellano è discesa nei luoghi remoti della memoria, alla ricerca di domande, sensazioni, sentimenti: l'artista come mezzo attraverso cui vedere, sentire e percepire l'insondabile. Le forme e i colori delle opere, come le stesse tele, sono elementi ausiliari, che rendono visibili e traducibili i flebili segnali provenienti dal nostro inconscio. Un gioco di specchi che si riflettono, moltiplicando parole e movimenti alla cui origine è l'atto esplorativo dell'artista: le figure femminili non hanno un luogo o un paradiso in cui vivere, ne sono alla ricerca ed è l'inquietudine della ricerca che segna i volti e congiunge le mani. Le figure sono i luoghi materiali dell'ispezione, che procede anche con poca luce, talvolta al buio.