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Libri di Margo Glantz
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La nudità come naufragio. Bozzetti e prove di scrittura Glantz Margo - Mimesis, 2017 - Idee D'america Latina/Lineamenti
'La nudità come naufragio' raccoglie una serie di saggi che hanno come filo conduttore la riflessione sulla relazione tra processi di colonizzazione e scrittura, intesa nella sua accezione più letterale, quella che rinvia all'atto concreto di prendere la penna e tradurre il pensiero in parola. Il volume è suddiviso in due parti, che riuniscono scritti su tematiche distinte ma intimamente saldate nell'analisi dei meccanismi materiali e politici di acquisizione e posta in essere della scrittura, diritto negato ai popoli colonizzati e, in particolare, alle donne: da un lato, la conquista spagnola del Messico, tracciata nella rilettura delle 'Cronache delle Indie' (Hernán Cortés, Bernal Díaz del Castillo, Bartolomé de Las Casas, Álvar Núñez Cabeza de Vaca) e, dall'altro, l'opera letteraria della monaca secentesca sor Juana Inés de la Cruz.
La conquista della scrittura. Letteratura e società nel Messico coloniale Glantz Margo - Quodlibet, 2020 - Quodlibet Studio. Lettere
Questa raccolta di saggi si propone come una riflessione su quello che in spagnolo è chiamato il borrador, e che in italiano tradurremmo con bozza. Margo Glantz lo intende qui come il frutto di un lavoro di costruzione del testo dietro al cui significato letterale si cela evidentemente un senso più profondo. L'autrice infatti si interroga sul processo manuale della scrittura e sulle sue conseguenze, dove le omissioni, i tagli, le cancellature assumono un'importanza fondamentale, in quanto modificano il corpo da cui traggono origine. I testi di questa selezione nascono dalla continua riflessione dell'autrice sul periodo coloniale ispanoamericano e si configurano come una vera e propria introduzione alla letteratura coloniale, una cultura poco conosciuta in Italia ma che meriterebbe di essere riscoperta. Un gruppo di saggi è dedicato a Sor Juana Inés de la Cruz, la più grande voce poetica del barocco ispanoamericano: dalla sua storia emergono il processo di conquista del diritto alla scrittura e la personalità poliedrica di una delle più grandi voci femminili della letteratura messicana.
La vita è una ferita assurda Glantz Margo - Giunti Editore, 2007 - Giunti Blu
Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce. Questa celebre frase di Pascal modula il romanzo di Margo Glantz come fosse un brano musicale, sottofondo di una veglia funebre affollata e mondana cui partecipa quasi in incognito il violoncellista Nora García, ex moglie del defunto Juan, grande pianista e compositore. Persa tra i volti ipocriti e le voci pettegole dei dolenti, Nora si tuffa in un monologo interiore che le consente di rievocare il rapporto con Juan, confrontarsi con la morte e inseguire la musica che ama: le Variazioni Goldberg suonate da Glenn Gould, la romantica perfezione di Benedetti Michelangeli, la prodigiosa miscela ermafrodita della voce di David Daniels. Ma soprattutto ci parla del cuore, vero fulcro di questa narrazione incantatrice, orologio che misura il nostro tempo corporale e allo stesso tempo ci si presenta come organo del desiderio, forte e terribilmente vulnerabile. Perché la vita, sussurrano le parole di un tango, è una ferita assurda, un precipizio pronto a spalancarsi sotto i nostri piedi ma anche ad offrirci mille occasioni per ricominciare.