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Libri di Jan Gross
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Un raccolto d'oro. Il saccheggio dei beni ebraici Gross Jan Tomasz Grudzinska Gross Irena - Einaudi, 2016 - Einaudi. Storia
Tutto inizia da una fotografia di gruppo. A prima vista la scena appare familiare: contadini che si riposano dopo il lavoro della mietitura. Ma quando ci accorgiamo con orrore che il raccolto disposto ai piedi del gruppo è fatto di ossa e di teschi umani, il senso di smarrimento cresce. Si tratta di un raccolto di un genere molto differente. Il punto di partenza di 'Un raccolto d'oro', ritrae, effettivamente, un gruppo di persone sulla collina formata dalle ceneri degli ottocentomila ebrei gassati e cremati a Treblinka tra il luglio 1942 e l'ottobre 1943. L'occupazione di coloro che vediamo nella foto è quella di scavare tra i resti umani alla ricerca dell'oro e dei beni preziosi sfuggiti agli assassini nazisti. Anche a guerra finita, scavatori andavano alla ricerca di oggetti di valore delle vittime che i nazisti potevano aver tralasciato. La storia racchiusa in questa fotografia, scattata poco dopo la guerra, simboleggia il saccheggio dei beni ebraici che, nell'intero continente europeo, è andato di pari passo con la Shoah. La spoliazione degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale ha generato occasionalmente attenzione quando banche svizzere sono state forzate a produrre liste dei beni occultati o musei nazionali sono stati costretti a restituire opere d'arte trafugate. Ma il furto dei beni della popolazione ebraica europea non è stato appannaggio del solo regime nazista. Esso è stato perpetrato anche dalla popolazione locale, come quella ritratta nella fotografia.
I carnefici della porta accanto. 1941: il massacro della comunità ebraica di Jedwabne in Polonia Gross Jan T. - Mondadori, 2003 - Oscar Storia
In un campo nei pressi di Jedwabne, una città del nordest della Polonia, c'è una targa che ricorda l'uccisione di 1.600 ebrei per mano della Gestapo e della polizia tedesca. Solo dopo sessant'anni si è scoperto invece che la targa racconta una parziale verità. Secondo una ricerca basata su diverse testimonianze oculari raccolte dall'autore, fu infatti il sindaco Marian Karolak a far radunare tutti gli ebrei nella piazza centrale della città dove ben presto vennero circondati da uomini armati che cominciarono a colpirli con pietre e bastoni. La polizia tedesca si limitò a fotografare il massacro. Un libro che apre un capitolo nuovo sulla responsabilità dei civili che in molti casi si rivelarono zelanti esecutori degli ordini tedeschi.
I carnefici della porta accanto. 1941: il massacro della comunità ebraica di Jedwabne in Polonia Gross Jan T. - Mondadori, 2002 - Le Scie
In un campo nei pressi di Jedwabne, una città del nordest della Polonia, c'è una targa che ricorda l'uccisione di 1.600 ebrei per mano della Gestapo e della polizia tedesca. Solo dopo sessant'anni si è scoperto invece che la targa racconta una parziale verità. Secondo una ricerca basata su diverse testimonianze oculari raccolte dall'autore, fu infatti il sindaco Marian Karolak a far radunare tutti gli ebrei nella piazza centrale della città dove ben presto vennero circondati da uomini armati che cominciarono a colpirli con pietre e bastoni. La polizia tedesca si limitò a fotografare il massacro. Un libro che apre un capitolo nuovo sulla responsabilità dei civili che in molti casi si rivelarono zelanti esecutori degli ordini tedeschi.