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Libri di Jean Kanaan
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La mia guerra all'indifferenza Kanaan Jean-Sélim - Il Saggiatore, 2013 - Saggi. Tascabili
Il 19 agosto 2003 un'esplosione devasta il quartier generale dell'Onu a Baghdad. Jean-Sélim Kanaan, collaboratore dell'Alto commissario per i diritti umani, perde la vita tra le macerie. Ha solo trentatré anni ma ha già conosciuto quelle guerre, carestie e sofferenze che per molti sono solo titoli destinati a ingiallire sulle prime pagine dei giornali. Contro la fugacità delle notizie Jean-Sélim propone le sue memorie, che costituiscono la sua personale Guerra all'indifferenza. A partire dalla Somalia fino ai Balcani, questo libro è una testimonianza dei conflitti più caldi della fine di un secolo drammatico. È una riflessione sugli effetti della guerra sull'uomo. È un'analisi di cosa regola l'azione dell'Onu che, se talvolta appare agire con incoscienza o incompetenza, resta l'unico strumento di risoluzione internazionale dei conflitti della comunità umana. Prefazione di Adriano Sofri.
La mia guerra all'indifferenza Kanaan Jean-Sélim - Net, 2006 - Saggi
Con una madre francese e protestante, un padre egiziano cristiano ortodosso e una formazione cosmopolita, Jean-Sélim Kanaan incarnava per nascita l'incontro tra due mondi che i più recenti eventi di cronaca fanno apparire inconciliabili. Figlio di un diplomatico, fin da giovanissimo ha voluto impegnarsi nel campo del volontariato proprio dove i conflitti erano più violenti. Dalla Somalia ai Balcani, si è unito ad alcune Ong in imprese molto rischiose. Nel suo libro racconta con spontaneità la propria esperienza, riservando parole severe all'approssimazione di alcune spedizioni.
La mia guerra all'indifferenza Kanaan Jean-Sélim - Tropea, 2004 - I Tigli
Con una madre francese e protestante, un padre egiziano cristiano ortodosso e una formazione cosmopolita, Jean-Sélim Kanaan incarnava per nascita l'incontro tra due mondi che i più recenti eventi di cronaca fanno apparire inconciliabili. Figlio di un diplomatico, fin da giovanissimo Kanaan ha voluto impegnarsi nel campo del volontariato proprio dove i conflitti erano più violenti. Seguendo le orme del padre, è in seguito entrato nell'Onu, constatando limiti e incapacità nella gestione dei fondi e la mancata capacità decisionale di un'organizzazione tanto importante. E morto in un attentato a Baghdad nel 2003.