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Libri di Ethan Kapstein
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Governare la ricchezza. Il lavoro nell'economia globale Kapstein Ethan B. - Carocci, 2003 - Quality Paperbacks
Di rado si parla di economia globale, in riferimento ai cento milioni di cittadini dei paesi industrializzati al di sotto della soglia di povertà, ai trentacinque milioni di disoccupati o al miliardo e trecento milioni di persone che vivono nei paesi in via di sviluppo con meno di un dollaro al giorno. 'Conciliare la globalizzazione con la sicurezza sociale - afferma Kapstein - è dunque il nostro grande compito all'inizio di un nuovo millennio'. La globalizzazione è il risultato di ben precise decisioni politiche prese all'indomani della seconda guerra mondiale e legittimate all'interno di ciascun paese da un vero e proprio patto tra governanti e lavoratori ma oggi questo patto si è rotto o rischia di rompersi, e per rimanere competitivi i governi dei diversi paesi stanno smantellando o fortemente riducendo il sistema di garanzie noto come 'stato sociale'. Non si tratta di fermare la globalizzazione o di ripristinare le vecchie reti di protezione. Occorre piuttosto individuare politiche in grado di garantire che anche i poveri e i meno avvantaggiati abbiano l'opportunità di diventare membri produttivi della società, far sì, in una parola, che il divario tra vincitori e vinti resti entro limiti accettabili.
Governare l'economia globale. La finanza internazionale e lo Stato Kapstein Ethan B. Simsig E. (Cur.) - Asterios, 1999 - I Giorni Del Futuro
Governare l'economia globale. La finanza internazionale e lo Stato - Asterios
Governare la ricchezza. Il lavoro nell'economia globale Kapstein Ethan B. - Carocci, 2000 - Argomenti
Non si tratta di fermare la globalizzazione o di ripristinare le vecchie reti di protezione. Occorre piuttosto individuare politiche in grado di garantire che anche i poveri e i meno avvantaggiati abbiano l'opportunità di diventare membri produttivi della società: di far sì, in una parola, che il divario tra vincitori e vinti resti entro limiti accettabili. Anche perché una maggiore giustizia sociale è non solo auspicabile da un punto di vista morale, ma necessaria per la stessa efficienza e stabilità del sistema economico.