Lombardelli Michele Libri
Libri di Michele Lombardelli
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California. Ediz. illustrata Lombardelli Michele - Humboldt Books, 2020
'California' racconta quanto le vaste terre emblematiche del Sud della West Coast abbiano segnato indelebilmente il vissuto e la carriera di Michele Lombardelli. Questo materiale, raccolto in diversi viaggi compiuti tra il 2006 e il 2009, illustra con sguardo personale e poetico sia le realtà desolate e dimenticate della California che immagini e momenti più intimi e fugaci. Le fotografie ritraggono luoghi mai scontati e spesso fuori dalle rotte abituali, ma ciò che caratterizza ulteriormente il volume sono le pagine dedicate a un repertorio di disegni su bloc-notes di alberghi, quaderni e diari. Schizzi a mano libera che, nonostante catturino un semplice dettaglio o un ricordo, esprimono una costante transitorietà. Attraverso le fotografie vediamo paesaggi, abitazioni dove l'artista ha vissuto, dettagli di hotel e spazi in cui ha alloggiato, spostamenti, incontri e luoghi formativi. Ecco così un libro che parla di più realtà sparse e apparentemente scollegate, in un tragitto che ha come suggestioni vari quartieri di Los Angeles e luoghi come Twentynine Palms, Joshua Tree, Las Vegas, Palm Desert, San Bernardino, Morongo Valley, Bakersfield, la Death Valley e il Mojave Desert.
Los Angeles 1989 Tokyo 1991 Lombardelli Michele - Humboldt Books, 2016 -
Los Angeles 1989 Tokyo 1991 raccoglie una collezione di immagini da due metropoli tra le più complesse e indeterminate del pianeta, la cui forma sociale e urbana è incessantemente riplasmata dall'esistenza minima di milioni di persone in movimento. Contro la bulimia fotografica del dominio digitale, la restituzione di Lombardelli aspira al massimo dell'oggettività e del rigore, al punto che la realtà incontrata passo a passo nelle strade accentua, anziché attenuare, il senso di inquietudine che abita il grande vuoto della capitale californiana, così come il grande pieno di quella giapponese. E se nella prima esplorazione la guida sembra essere il Wenders dell'epilogo di Lo stato delle cose (1982), nella seconda Lombardelli si fa accompagnare dal ricordo di Yasujirô Ozu e del suo cinema quotidiano. Il libro rimette in scena una successione di sguardi che sono stati rivolti al mondo quasi trent'anni fa, dichiarando in questo modo come debba essere il tempo, e non la tecnica, a spingere le nostre immagini sul piano della visibilità.