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Libri di Maria Marafioti Rosa
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Gli Schwarze Hefte di Heidegger. Un «passaggio» del pensiero dell'essere Marafioti Rosa Maria - Il Nuovo Melangolo, 2016 - Università
'Tentativi' sulla via percorsa da Heidegger per elaborare la questione dell'essere, gli Schwarze Hefte contengono appunti di varia natura. Le Überlegungen e i Winke accompagnano il progressivo dispiegarsi del pensiero storico-ontologico nella 'svolta' dall'ontologia fondamentale all'evento della verità dell'essere e, contemporaneamente, registrano opinioni private influenzate dalla situazione socio-politica di una Germania in crisi; le Anmerkungen restituiscono le prime riflessioni sull'essenza della tecnica e introducono il concetto di 'escatologia dell'essere' quale chiave di lettura dell'epoca dei totalitarismi. Offrendo una panoramica sintetica dei molteplici temi che si affacciano alla riflessione heideggeriana negli anni Trenta e Quaranta, gli Schwarze Hefte consentono di constatare come Heidegger interpreti gli eventi della storia contemporanea a partire dalla propria concezione della storia dell'essere, che si va a sua volta precisando attraverso un'analisi fenomenologica del presente in quanto fase finale dell'età moderna. Le caratteristiche principali della modernità vi sono esemplificate mediante riferimenti problematici all'ebraismo, che vanno contestualizzati all'interno del quadro ermeneutico offerto dalla Seinsfrage e dal confronto con la storia della metafisica.
Il ritorno a Kant di Heidegger. La questione dell'essere e dell'uomo Marafioti Rosa Maria - Mimesis, 2012 - Filosofie
Il ritorno a Kant di Heidegger. La questione dell'essere e dell'uomo - Mimesis
La Questione dell'arte in Heidegger Marafioti Rosa Maria - Rubbettino, 2008 - Biblioteca Di Studi Filosofici
Soprattutto a partire dalla metà degli anni Trenta Heidegger medita sulla situazione di crisi che interessa oggi la teorizzazione e la prassi artistica, a causa della quale le opere d'arte sono concepite unicamente come mezzi per attivare le 'esperienze vissute' del fruitore e ridotte a meri prodotti tecnici, incastonate in una realtà ormai trasformata in risorsa calcolabile e completamente dominabile. Heidegger ritiene però che la stessa tecnica moderna non sia uno strumento nelle mani dell'uomo, ma un modo di manifestarsi dell'essere stesso che, sottraendosi, ha occasionato l'oblio della sua verità in quanto non-nascondimento ad opera della metafisica, e la posizione della questione del bello a partire dallo stato sensibile dell'uomo da parte dell'estetica. Rammemorare l'obliata verità dell'essere vuoi dire dunque preparare quel superamento tanto della metafisica quanto dell'estetica, per il quale si richiede innanzitutto un'esperienza della situazione di distretta che caratterizza la nostra epoca. Tale distretta, già giunta a parola nelle liriche di Hólderlin, dev'essere lasciata risuonare nell'arte non meno che nel pensiero, se l'essenza dell'arte è la poesia in quanto poiesìs, disvelamento.