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Libri di Giuseppe Marchi
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La città emarginata. Tra violenza e speranza nelle favelas di Rio de Janeiro Marchi Giuseppe - Gabrielli Editori, 1998 - Scambi
Poche situazioni sociali rendono visibile in modo più chiaro delle favelas quello che significa l'esclusione, l'emarginazione sociale. Sono là, geograficamente identificabili, in blocchi ben circoscritti, in contrasto con il mondo dell'asfalto, la città. Le favelas sono uno dei segnali più evidenti dell''apartheid sociale' che cresce nelle società di questo millennio. La città 'divisa', emarginata, di cui parla l'Autore è il risultato della dinamica capitalista che esclude grandi moltitudini dall'occupazione lavorativa e che smantella lo stato sociale. Tuttavia se c'è una cosa che colpisce nelle favelas, come si vede dall'esperienza di Giuseppe Marchi fatta con sua moglie Giliana, è l'estremo contrasto tra le condizioni disumane di vita e l'enorme vitalità delle persone che vivono lì, il loro calore umano, il loro senso di festa. Il 'sistema' è una cosa ed il 'mondo vitale' è un'altra. E' questo 'mondo della vita' dei poveri che, attraverso la sua rete di legami affettivi, culturali, ludici, morali e religiosi, gli permette di far fronte alla barbarie a cui il sistema continuamente li condanna attraverso la sua logica escludente del mercato, delle leggi e della violenza. E' lì che si incontra il potenziale segreto della forza dei poveri e la fonte maggiore della sua mobilitazione.
Il canto della collina. Vivere nelle favelas di Rio de Janeiro Marchi Giuseppe - Emi, 2005 - Paesi. Situazioni E Problemi
Può capitare, aggirandosi tra i vicoli delle favelas di Rio de Janeiro, di sentire qualcuno che intona una canzone che fa più o meno così: La vita è bella, è bella, è bella! È la canzone degli immigrati del nord-est che, abbandonate le campagne, si sono ritrovati accampati ai margini della 'città meravigliosa', vivendo di espedienti e, apparentemente, senza prospettive. Le periferie di Rio de Janeiro, come quelle di molte altre metropoli del mondo, sono lacerate da povertà, fame, abbandono, violenza, degrado, sfruttamento minorile, narcotraffico. Tutti aspetti che in questo libro emergono nella loro cruda e drammatica realtà. Come è possibile, allora, cantare la bellezza di questa vita? L'autore ci accompagna, attraverso la sua lunga esperienza di volontario, alla scoperta delle grandi risorse del popolo brasiliano: la musica e la danza, l'allegria, la convivialità, il sentimento religioso e, soprattutto, la comunità. Nella comunità, nella gratuità e nella solidarietà il popolo delle favelas sovverte, forse inconsapevolmente, la logica del mercato che ha portato il ricco Nord del mondo ad essere infinitamente povero di relazioni. Quelle stesse relazioni che, invece, sono la forza della favela, e il suo strumento di riscatto.