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Libri di Bianco Marchio Mario
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Il culto della regola Marchiò Mario Bianco - Youcanprint, 2017 - Youcanprint Self-Publishing
Questo studio si propone di esaminare preliminarmente i numerosi trattati che nei primi decenni del secolo XVI videro la luce ad opera dei grammatici e di ripercorrere successivamente alcune tematiche presenti nelle opere di vari autori. Tali tematiche sono talvolta comuni ad alcuni di loro, ed essi le affrontano secondo un filo conduttore che li collega o un tipo di ragionamento che al contrario li differenzia. Mario Bianco Marchiò è anche autore delle opere: 'Come discutevano gli umanisti. Una disputa quattrocentesca sulla lingua parlata dai romani antichi' (2008) e 'Le ragioni della grammatica. Pietro Bembo e Giovanni Francesco Fortunio nel primo cinquecento italiano' (2012).
Le ragioni della grammatica. Pietro Bembo e Giovanni Francesco Fortunio Marchiò Mario Bianco - Lampi Di Stampa, 2012 - Altri Titoli
L'autore ha cercato di colmare una lacuna riscontrata nel settore degli studi sui grammatici del primo Cinquecento italiano, l'assenza cioè di un sistematico confronto tra i due testi delle Regole di Giovan Francesco Fortunio, prima grammatica a stampa del volgare e della trattazione grammaticale contenuta nel terzo libro delle Prose del Bembo. Si è voluto ricostruire la storia della composizione delle due opere per porre in evidenza, attraverso un riesame delle norme che quei testi prescrivono, l'effettivo rapporto che tra essi intercorre. Lo studioso che legge le due opere, fondate entrambe sul principio classico dell'imitazione, può così rendersi conto che, mentre nel Fortunio il discorso rimane ancorato al punto di vista grammaticale, con la registrazione delle voci volgari che procede secondo gli schemi della grammatica latina, diverso è l'orientamento del Bembo grammatico, che è quello di fissare le regole elaborate attraverso lo studio degli autori prediletti, con la mente però sempre rivolta al patrimonio delle loro idee, alle poetiche diverse, ai moti dello spirito chela mediazione stilistica traduce nelle forme del verso e della prosa.
Come discutevano gli umanisti. Una disputa quattrocentesca sulla lingua parlata dai romani antichi Marchiò Mario Bianco - Firenze Atheneum, 2008 - Collezione Oxenford
Quale lingua parlavano gli antichi romani? Era in grado il popolo di capire i discorsi degli oratori o le sfumature linguistiche utilizzate da scrittori e commediografi? In quale momento storico è avvenuto l'imbarbarimento della lingua madre? E in che posizione si pone il volgare nei suoi confronti? La rigorosa ricerca dell'autore, con il costante riferimento alle fonti documentarie e testuali, mette brillantemente a fuoco le ragioni che stanno alla base dei vari interventi degli umanisti nella disputa quattrocentesca riguardante la lingua parlata dagli antichi romani, le motivazioni culturali che orientano il discorso di ciascuno di loro nella difesa della propria tesi, e ancora la varietà degli argomenti addotti affrontando la discussione, facendo anche comprendere al lettore come la questione potesse nascere ed essere dibattuta nel medesimo tempo in cui c'era tra gli stessi umanisti chi rivendicava i diritti del volgare di fronte al latino.