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Libri di Gianfranco Maris
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Oltre Mauthausen. Sulle strade della giustizia. La globalizzazione dei diritti Maris Gianfranco Edallo E. (Cur.) - Mimesis, 2021 - Topografia Della Memoria 1919-1948
Nel centenario dalla nascita di Gianfranco Maris, presidente di Aned e di Fondazione Memoria della Deportazione, sopravvissuto al campo di concentramento di Mauthausen, Mimesis ripropone in una nuova edizione la sua testimonianza Per ogni pidocchio cinque bastonate. I miei giorni a Mauthausen e i suoi Scritti e discorsi contro l'oblio, a cura di Emanuele Edallo e con una nuova prefazione di Enzo Collotti. L'opera completa rappresenta in modo compiuto la stretta contiguità tra la memoria individuale dell'orrore dell'esperienza concentrazionaria, della necessità di resistere per se stessi e per tutti i compagni morti nel campo, e la volontà di costruire su questa immedicabile tragedia un futuro diverso, una società democratica, fondata sul rifiuto della guerra, sulla solidarietà tra i popoli e sulla condivisione globale dei diritti.
Una sola voce: scritti e discorsi contro l'oblio Maris Gianfranco Massariello Merzagora G. (Cur.) - Mimesis, 2011 -
Il libro raccoglie una selezione di scritti e discorsi di Gianfranco Maris (Milano 1921) nati durante la sua lunga e tuttora impegnata attività di Presidente nazionale dell'ANED e della Fondazione Memoria della Deportazione Biblioteca archivio 'Pina e Aldo Ravelli'. Arrestato il 20 gennaio del 1944 a Lecco dalle SS per attività partigiana, trasferito nelle carceri di Bergamo e poi di S. Vittore a Milano, sarà tradotto nel campo di Fossoli, in seguito a Bolzano e infine deportato nel Lager di Mauthausen (matricola n. 82394), con destinazione successiva al sottocampo di Gusen 1. Qui sarà liberato il 5 maggio 1945 dall'esercito americano. Nel dopoguerra ha svolto attività politica (eletto senatore nella IV e V Legislatura per il PCI), oltre ad esercitare l'avvocatura come penalista. È stato membro del Consiglio Superiore della Magistratura.
Per ogni pidocchio cinque bastonate. I miei giorni a Mauthausen Maris Gianfranco Brambilla Michele - Mondadori, 2012 - Ingrandimenti
Gianfranco Maris, attivo nelle file del Partito comunista clandestino e poi della Resistenza milanese, ha poco più di vent'anni quando da Fossoli, dove la Repubblica sociale italiana ha realizzato un campo di prigionia e di transito destinato alla custodia degli ebrei e dei deportati politici, giunge in territorio austriaco insieme ad altri trecento italiani. È l'inizio di un viaggio tormentato e assurdo nell'inferno del lager, dal quale moltissimi non faranno più ritorno. A Mauthausen gli uomini vengono ridotti a 'stuck', pezzi di un prodotto, e immessi in una catena di montaggio che impone lavori disumani, freddo, fame, malattia. E poi quasi sempre la morte, inflitta con una iniezione al cuore o tramite camera a gas. L'unico modo per sopravvivere è gonfiarsi il petto d'aria - così da sembrare più 'in forze' - al momento delle selezioni, sopportare i turni massacranti nelle cave di pietra, dividere un chilo di pane con altri venti detenuti, subire cinque bastonate per ogni pidocchio scoperto dai kapò durante le ispezioni. Il 5 maggio 1945, a liberazione avvenuta, Maris ha ventiquattro anni, pesa trentotto chili e ha già visto tutto l'orrore del mondo. Adesso di anni ne ha novantuno e ha deciso di fissare sulla pagina i ricordi della sua esperienza estrema e di aggiungere così un tassello importante all'ormai vasto eppure mai sufficiente mosaico di testimonianze che hanno tentato di raccontare l'orrore dello sterminio nazista.