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Libri di Michele Marrini
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La fabbrica non chiuderà! Piombino 1953 Marrini Michele Arrigoni T. (Cur.) - La Bancarella (Piombino), 2013 - Maremmana
I dieci giorni di sciopero della Magona del 1953. Sul 'Giornale di Fabbrica' della Magona d'Italia, la prestigiosa industria siderurgica della banda stagnata di Piombino, negli anni fra il 1950 e il 1953 si potevano leggere talvolta brevi interventi di un giovane operaio, poco più che ventenne, Michele Marrini, impegnato sindacalmente e politicamente nella CGIL e nel Partito comunista. Michele rappresentava la generazione che aveva vissuto la guerra, anche attraverso l'impegno diretto (aveva partecipato al movimento resistenziale nel gruppo del tenente Carlo Fabbrini a Scarlino) ed aveva contribuito, come molti altri giovani, alla ricostruzione della fabbrica piombinese, a costo di grandi sacrifici, fino alla prima colata che aveva segnato la speranza di un futuro migliore. Questa è anche la cronaca in prima persona dei dieci giorni di occupazione della Magona, uno dei periodi più neri della nostra industria sino ad oggi... e della forza e dignità delle lotte per salvaguardare il posto di lavoro, ma anche il paese, dalla prepotenza della finanza e dall'economia dello sfruttamento, che andava contro i principi dell'allora fresca Costituzione italiana.
La mia vita di cittadino e, partigiano nella banda di Scarlino Marrini Michele - La Bancarella (Piombino), 2016 - Maremmana
Queste memorie, di Michele Marrini, ci narrano la sua vita fino a tutto il 1944. Crescendo passa da un lavoro precario all'altro finché, viene assunto alla Magona d'Italia. Erano vicini, gli anni della seconda guerra mondiale, e lì, comincia a scoprire il socialismo anarchico e poi il comunismo. Dopo il famoso 8 settembre, si trova coinvolto nella nascita della Banda Partigiana di Scarlino. E di questa banda, ci narra tutta la storia, nei diari che il suo comandante Tenente Carlo Fabbrini di Firenze, gli ordina di tenere per memoria. Michele si consegnerà ai fascisti per salvare la sorella ma poi fugge ed è ripreso di nuovo. Nuovamente dopo un periodo di prigionia riesce ad evadere e a tornare nelle banda partigiana. Dopo qualche azione, con la cattura di un tedesco e di altri sbandati; vive momenti tragici, quando un suo compagno viene catturato e ucciso dai tedeschi. Arrivano finalmente gli americani che insieme ai partigiani liberano Follonica. Michele, poi, veste la divisa americana e fa da 'guida' alle truppe e le segue a Venturina, e nella battaglia di San Vincenzo e oltre.