Marrone Stefania Libri
Libri di Stefania Marrone
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A un piede e mezzo dal muro Marrone Stefania Severo Cosimo - Fara, 2003 - Imprinting
A un piede e mezzo dal muro - Fara
Lorenzo Milani. «Chiedi se mi riconoscono». Uno spettacolo teatrale di Cosimo Severo Marrone Stefania - Historica Edizioni, 2018
È il 1967 e Lorenzo Milani ha già scelto i poveri, ha creato la Scuola Popolare di San Donato, ha accusato la Chiesa di schierarsi dalla parte dei padroni, pagandone le conseguenze con l'esilio a Barbiana, e ha fatto di quella cima inospitale della montagna il centro del mondo. Il sentiero che attraversa il bosco e sale fino alla canonica dove Lorenzo fa scuola ai bambini è stato battuto così tante volte da sembrare una strada percorribile. Questa storia la prendiamo dalla fine, quando Lorenzo, troppo malato per insegnare, resta a Firenze a combattere una delle battaglie che più gli sta a cuore: far innamorare delle sue scelte l'agnostica, intellettuale e benestante Alice Weiss - sua madre.
Racconto personale. Dalla storia personale di Mamadou Diakité Marrone Stefania - Andrea Pacilli Editore, 2024 - La Controra
Racconto personale è la storia di un viaggio che non si può raccontare. Le istruzioni sono poche, ma chiare. Quando decidi di partire per l'Italia passando dalla Libia non lo dici ai quattro venti, perché non lo sai se arriverai a destinazione, o se morirai. O se fallirai e tornerai indietro, che è peggio di morire. A sapere della partenza di Mamadou da Abidjan la notte del 2 settembre 2016 sono in tre: sua madre, perché senza la sua benedizione il viaggio non può cominciare; Sita, perché serve un buon trafficate e Sita è la migliore in assoluto; Solo, perché partire con qualcuno che si conosce già ti toglie dall'imbarazzo di salire su un pullman di notte tra altri che sono terrorizzati come te e di sederti accanto a qualcuno che magari ha voglia di parlare. Cominciano così i primi tre giorni di un viaggio lungo sette mesi, uno di quei viaggi in cui ti lasci tutto alle spalle e ti porti tutto dentro. Dalla storia personale di Mamadou Diakité.