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Manifesto socialista. Gli scritti e i discorsi di un socialista rivoluzionario Matteotti Giacomo Perazzoli J. (Cur.) - Fuoriscena, 2024
Ma come si fa a esser riformisti e rivoluzionari? Realisti e intransigenti? Attraverso le parole di Giacomo Matteotti, che così sintetizzò la sua visione del socialismo («fin dal congresso del 1902, ci proclamammo riformisti perché rivoluzionari»), questo piccolo libro ha l'ambizione di proporsi al lettore come un pamphlet politico. Non si tratta, arbitrariamente o banalmente, di tirare fuori gli scritti e i discorsi di Matteotti dal contesto che ha contribuito a generarli. Allo stesso tempo, con queste pagine non si vuole solo rendere omaggio - doveroso ma riduttivo - al martire antifascista. Per restituire a Matteotti la profondità tipica dei classici, questo libro ne raccoglie l'eredità intellettuale e politica attraverso alcuni nodi fondamentali: la radicale lotta contro le disuguaglianze; un'interpretazione profonda della società attraverso la lente di classe - oggi per lo più estranea al dibattito pubblico -; un convinto e argomentato antimilitarismo; una visione illuminata della scuola e più in generale dell'istruzione come condizioni per un riscatto sociale altrimenti impossibile; l'importanza di una politica fiscale in cui la garanzia dell'interesse privato non oscuri la centralità del benessere collettivo. Sullo sfondo di questi temi, un'idea di politica come professione, costruita necessariamente sulla competenza. Un punto che marca drammaticamente la distanza dal nostro presente e tuttavia ci invita, cento anni dopo la morte di Matteotti, a ritornare a una lezione ancora estremamente viva e fertile. Questo libro raccoglie la testimonianza del parlamentare social
Questo è il fascismo. I discorsi del 31 gennaio 1921 e del 30 maggio 1924. Con uno scritto di Piero Gobetti Matteotti Giacomo Polito P. (Cur.) - E/O, 2022 - Piccola Biblioteca Morale
A cento anni dalla marcia su Roma che diede inizio all'ascesa al potere di Mussolini, questo libro raccoglie i discorsi, gli articoli e gli interventi di Giacomo Matteotti, segretario del Partito socialista, il cui omicidio politico, avvenuto il 10 giugno 1924, sancì l'affermazione del regime fascista. Matteotti, originario del Polesine, vide da vicino la nascita del fascismo, contrastò gli atti di violenza squadrista e denunciò fino all'ultimo i brogli elettorali commessi dalle camicie nere. Insieme a Piero Gobetti, che all'indomani del suo brutale assassinio scrisse un magistrale ritratto di Matteotti, fu uno dei primi antifascisti che comprese il pericolo dell'ideologia eversiva fascista, definita 'autobiografia della nazione'. Fu pacifista e riformatore del movimento e del pensiero socialista italiano; il suo sacrificio politico ha rappresentato uno spartiacque della storia del Novecento italiana ed è entrato nella cultura popolare ispirando l'impegno politico di tanti attivisti e ribelli. 'Uccidete pure me, ma l'idea che è in me non l'ucciderete mai'.
Contro ogni forma di violenza Matteotti Giacomo Grippa D. (Cur.) - Einaudi, 2024 - Vele
Il 10 giugno 1924, cento anni fa, avvenne il barbaro assassinio di Giacomo Matteotti per mano fascista. Il modo migliore per ricordarlo, oggi, è presentare le sue idee e le sue convinzioni. Questo volume contiene un discorso molto importante del deputato socialista, 'Contro ogni forma di violenza', tenuto alla Camera dei Deputati il 31 gennaio 1921. Si tratta della prima analisi organica, non di carattere esclusivamente locale, attraverso la quale Matteotti denunciò il clima di violenza che si era instaurato in Italia. Questo discorso dà il titolo al libro, perché, mai come oggi, le sue parole meritano di essere sottolineate. Arricchiscono il volume altri due testi che analizzano la violenza fascista da angolature diverse, per riflettere sulle sue dinamiche e sulla sua natura. Il primo è la denuncia dello squadrismo nel Polesine, una delle terre in cui esso nacque e prese piede. L'altro si oppone all'eversione fascista contro le istituzioni, contro il Parlamento, contro lo Stato liberale, una volta che Mussolini si insediò al governo chiedendo i pieni poteri. Il deputato socialista sviluppa qui riflessioni sui concetti di democrazia e dittatura, ancora oggi molto attuali. Conclude il volume un acuto saggio del curatore, Davide Grippa, che contestualizza il rapporto tra Matteotti e la non violenza.