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Libri di Don Mccullin
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A Day in the Life of the Beatles. Un giorno speciale con John, Paul, George e Ringo. Ediz. illustrata Mccullin Don - Rizzoli, 2010 - Varia Illustrati
Nell'estate del 1968, l'anno dopo l'uscita di 'Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band' e durante la registrazione del 'White Album', i Beatles erano all'apice della loro fama internazionale. L'età dell'innocenza era ormai alle spalle. Il malcontento a livello politico si andava diffondendo e i Fab Four erano diventati le icone di una generazione inquieta. Nel luglio di quell'anno invitarono Don McCullin a passare una giornata insieme per fare un nuovo servizio fotografico. McCullin era un fotografo di guerra, famoso per i suoi reportage nelle zone calde del pianeta, ed era appena tornato dal Vietnam. Lui stesso fu sorpreso da quella richiesta. Li incontrò domenica 28 luglio negli studi del 'Sunday Times' e scattò foto a colori per una copertina di 'Life'. Più tardi, quel giorno, che verrà poi ricordato nella storia dei Beatles come il 'Mad Day Out', McCullin consumò circa quindici rullini vagabondando con loro nella capitale inglese, fra Old Street e Limehouse, per approdare a casa di Paul a St John's Wood. L'esistenza di queste foto era nota, ma fino a ora molte erano rimaste inedite e vengono pubblicate per la prima volta in questo libro. Per la generazione che ha attraversato quegli anni, questi scatti sono la memoria struggente di una gioventù perduta, per i più giovani raccontano una giornata che è un pezzetto di storia. L'immagine più sconvolgente è una foto, pensata da John Lennon, in cui è proprio lui a fingersi morto. (Presentazione di Paul McCartney)
Un Comportamento irragionevole Mccullin Don - Contrasto, 2007
'Tra la costruzione del muro di Berlino nell'estate del 1961 e il suo lavoro sulla piaga dell'AIDS nell'Africa australe nel 2001, Don McCullin non ha mai smesso di osservare le sofferenze degli altri attraverso i grandi conflitti di questi quattro decenni. Uno sguardo sempre carico di collera, ma anche di tristezza, persino di disperazione, sulle inqualificabili crudeltà inflitte dagli uomini ai loro simili. Uno sguardo pieno d'incomprensione e insieme di compassione, di solidarietà verso i più deboli, gli indifesi, i condannati, le vittime di queste inaccettabili ingiustizie. Cipro divisa, il Congo omicida, il Vietnam bombardato e torturato, il Medio Oriente lacerato, il Biafra affamato, il Bangladesh devastato, la Cambogia assassinata, il Salvador in rivoluzione, l'Irlanda tormentata, l'Irak delle rivolte. Non un voyeur, nemmeno un cacciatore d'immagini, né un cronista o uno storico, Don McCullin, autodidatta in fotografia come nella sua lettura del mondo, è un uomo dal viso segnato ma dallo sguardo limpido e innocente, incredulo di fronte alla barbarie. Attraverso le sue potenti immagini, pubblicate con regolarità per venti anni sul Sunday Times Magazine, si è dedicato puntualmente a disturbare la tranquillità domenicale dei suoi compatrioti presentando loro tutte le ingiustizie che l'uomo compie contro il suo stesso fratello in tutto il pianeta.' (Robert Pledge)
Un comportamento irragionevole. Un'autobiografia Mccullin Don Chester Lewis - Contrasto, 2007
'Tra la costruzione del muro di Berlino nell'estate del 1961 e il suo lavoro sulla piaga dell'AIDS nell'Africa australe nel 2001, Don MoCullin non ha mai smesso di osservare le sofferenze degli altri attraverso i grandi conflitti di questi quattro decenni. Uno sguardo sempre carico di collera, ma anche di tristezza, persino di disperazione, sulle inqualificabili crudeltà inflitte dagli uomini ai loro simili. Uno sguardo pieno d'incomprensione e insieme di compassione, di solidarietà verso i più deboli, gli indifesi, i condannati, le vittime di queste inaccettabili ingiustizie. Cipro divisa, il Congo omicida, il Vietnam bombardato e torturato, il Medio Oriente lacerato, il Biafra affamato, il Bangladesh devastato, la Cambogia assassinata, il Salvador in rivoluzione, l'Irlanda tormentata, l'Irak delle rivolte. Non un voyeur, nemmeno un cacciatore d'immagini, né un cronista o uno storico, Don McCullin, autodidatta in fotografia come nella sua lettura del mondo, è un uomo dal viso segnato ma dallo sguardo limpido e innocente, incredulo di fronte alla barbarie. Attraverso le sue potenti immagini, pubblicate con regolarità per venti anni sul Sunday Times Magazine, si è dedicato puntualmente a disturbare la tranquillità domenicale dei suoi compatrioti presentando loro tutte le ingiustizie che l'uomo compie contro il suo stesso fratello in tutto il pianeta.' (Robert Pledge)