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Libri di Menapace
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Il tarón degli spazzacamini. Tuenno e Val di Non Menapace Remo - Francisci, 2019
Basandosi soprattutto sul grande contributo lessicale di G. Tomasini ('Il 'Taron' degli spazzacamini nonesi: contributo lessicale') e avvalendosi del grande aiuto di dieci informatori, ex-spazzacamini, l'autore formula una raccolta lessicale in duplice ordine alfabetico (gergale - italiano e italiano - gergale) dei termini utilizzati dagli spazzacamini durante lo svolgimento del loro mestiere. Il mestiere dello spazzacamino rappresentò, nel corso del 1800, il mestiere tipico dei tuennesi, abitanti della nota città della val di Non, i quali, soprattutto in tenera età, durante tutto il secolo e inizi del successivo, partivano numerosi verso la Pianura Padana, in particolare nelle province di Brescia, Bergamo, Verona, Mantova, Cremona, Parma, Piacenza, per svolgere il mestiere di spazzacamino; tale emigrazione aveva carattere esclusivamente stagionale invernale. Un libro, arricchito, oltre che dalla raccolta lessicale, anche da cenni storici e aneddoti, per ricordare e tramandare un linguaggio tipico di un mestiere ormai non più in uso, ma non per questo meritevole di grande attenzione storica e culturale.
Hortus. La natura della cura la cura della natura Menapace Roberta Menapace R. (Cur.) - Comune Di Cles, 2024
Palazzo Assessorile, Cles (TN). 29/06/2024 - 29/09/2024. L'esposizione, curata da Roberta Menapace, intende indagare il rapporto inesauribile che lega l'essere umano e le piante attraverso un filtro particolare, quello della cura. Prende le mosse da alcuni antichi erbari conservati nella Biblioteca Comunale di Trento, preziosi volumi illustrati che hanno permesso di tramandare per secoli antichi saperi e conoscenze su piante e fiori. Tra questi, i 'Commentarii' di Pietro Andrea Mattioli, botanico senese che ha vissuto per lungo tempo a Cles in qualità di archiatra del Principe Vescovo Bernardo Clesio. Lo studio degli erbari e l'utilizzo curativo delle piante sono soltanto il punto di partenza di un'indagine più ampia, che vuole guardare alla contemporaneità. La mostra vuole rappresentare un'occasione per indagare le piante e al contempo portare le visitatrici e i visitatori a indagarsi su cosa l'essere umano può fare per prendersene cura. Palazzo Assessorile ospita 13 artiste e artisti che con la loro pratica hanno messo sotto la lente di ingrandimento il mondo vegetale e il rapporto uomo-natura attraverso una pluralità di media: scultura, pittura, disegno, video e installazioni.