Orazio U Cur Libri
Libri di Cur Orazio
Satire. Testo latino a fronte Orazio Flacco Quinto Dotti U. (Cur.) - Feltrinelli, 2006 - Universale Economica. I Classici
'Se non avete mai letto Orazio (65-8 a. C.), la sbalorditiva modernità di Roma e della civiltà classica non vi è stata ancora rivelata per quanto merita. I suoi versi raccontano le opere e i pensieri di una febbrile e raffinata società metropolitana di duemila anni fa, smascherandone satiricamente le vanità, le goffaggini e i vizi. A cominciare da quello stato d'animo di trafelata ansia che noi contemporanei definiamo 'stress': quell'accumulare obblighi mondani e inutili impegni, quel dannarsi per avere sempre di più che distolgono dalla virtù anziana per eccellenza, la giusta misura. Orazio sembra scrivere per gli 'emergenti' dei giorni nostri, per gli ammalati di potere, per le vittime delle mode. Non gli sfugge un solo vezzo, una sola debolezza: ma ha il pregio (rarissimo per un moralista) di non dispensare severi precetti, né ammaestramenti infallibili. Preferisce, sorridendo, descrivere i romani (incluso se stesso), e accompagnarli lunga i loro errori, piuttosto che maledirli da qualche pulpito presunto. A dimostrazione che la buona satira è il miglior antidoto conosciuto della cattiva retorica.' (Michele Serra)
Le satire Orazio Flacco Quinto Beck M. (Cur.) - Mondadori, 1994 - Oscar Classici Greci E Latini
Osservatore divertito e al tempo stesso attento della società romana all'epoca della transizione dalla repubblica all'impero, Orazio sceglie la forma della satira come strumento espressivo ideale per trasmettere osservazioni, ritratti, riflessioni, memorie, da cui emerge l'individuo sorpreso nella sua quotidianità, figura universale delle debolezze e dei vizi che affliggono l'esistenza umana. Ne risulta un'autobiografia intellettuale, una sorta di diario dove i grandi eventi storici, così come i minimi spunti di cronaca locale, trovano riscontro nei moti di una coscienza vigile e inquieta.