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Libri di Enrico Parsi
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Tanto per cambiare. Paolo Fresu, Berchidda e altre storie di economia civile Parsi Enrico - Pacini Editore, 2019 - Narrativa & Volti
Tanto per cambiare, girando l'Italia, si trovano progetti bellissimi. E dietro questi progetti ci sono persone che costruiscono mondi migliori attraverso un modo diverso di fare economia. C'è tanto per cambiare nella storia di Paolo Fresu e del 'suo' Festival Time in Jazz, che mostra come per immaginare un futuro ci sia bisogno di rendere possibile il cambiamento nel presente. Quel tanto che si ritrova nello splendido collage di economia civile costituito dai numerosi e coloriti aspetti del ben vivere: legami sociali, cultura, innovazione, sperimentazione, condivisione, conflitto, creatività e rispetto, presenti da Nord a Sud, da Milano a Palermo, dai paesi dell'Appennino a Riace o a Monticchiello in provincia di Siena. Dove è la cultura a colonizzare l'economia e non viceversa. Ed è la generosità a innescare il cambiamento, mentre il profitto non è considerato obiettivo plausibile, ma solo un vincolo per fare bene le cose. Prefazione di Paolo Fresu.
La classe. Ripensare la crisi ripensando le organizzazioni Parsi Enrico - Guerini E Associati, 2016
Fare naufragio non è ineluttabile. Se la rotta è sbagliata si può invertirla. Si possono anche immaginare rotte diverse e nuovi mezzi di trasporto. Oppure si può scendere, esplorare la terra sconosciuta in cui siamo arenati e inventare nuovi modi per abitarla. La crisi non è un dato di natura. Non è capitata per caso. Non è un'onda anomala. È una crisi delle nostre relazioni. Per questo reagire significa anche osservare meglio i luoghi della nostra vita, le organizzazioni in cui abitiamo e viviamo, per capire se e come producono e alimentano il disagio e i pessimi risultati economici che sconvolgono l'esistenza di molti, ma non di tutti. Significa anche rimettere mano ai contesti di lavoro, tra cui la scuola, potenti luoghi di socialità e apprendimento per tutti noi, grandi e piccoli. Ecco perché la classe: perché la disposizione di un'aula scolastica somiglia a un organigramma e oggi abbiamo troppa azienda e troppo mercato nelle nostre vite e nelle nostre scuole. Forse, addirittura, anche nelle nostre imprese. Perché avere classe significa considerare che le forme dello stare insieme non sono altra cosa dalla qualità della nostra esistenza. E poi perché anche se c'è chi afferma che le classi sociali non esistono più, esistono eccome le differenze sociali, e non solo a causa di una cattiva distribuzione della ricchezza. Un libro per ripensare i luoghi dove si impreziosisce o si svuota di senso la nostra vita, fuggendo dalle trappole dell'aziendalismo dilagante.