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Libri di Pattarin
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Tratti di gioventù. Le politiche sociali giovanili Pattarin Ennio - Carocci, 2002 - Biblioteca Di Testi E Studi
A dispetto della copiosissima letteratura scientifica sui giovani e sui loro valori di riferimento, nel nostro paese si riscontra una grave scarsità di ricerche e di riflessioni teoriche sulle politiche giovanili, pur diffusissime nel territorio. Al di là della dimensione puramente valoriale di tutto un filone di indagini, vi è ormai un largo consenso sulla rilevanza dell'analisi della condizione giovanile per lo studio delle classi e dei movimenti collettivi, in riferimento al carattere situazionale di questo peculiare periodo della vita. In questo volume i giovani vengono programmaticamente osservati attraverso la lente delle politiche giovanili, con una specifica attenzione alle subculture che costituiscono il loro variegato universo. Nella prima parte l'approccio di Pattarin è teorico, con riferimenti espliciti alle prospettive di vita nell'ambito dello Stato e del mercato, ambiti in cui le soggettività giovanili non possono vivere a lungo senza sottrarsi parzialmente alle relative forme di regolazione. Viene individuata però una soglia di maggiore resistenza, caratterizzata dall'associazionismo giovanile. La tesi proposta è che il carattere più associativo che direttamente politico di questo soggetto collettivo ha permesso forme innovative di consenso e di legittimazione politica nei governi locali. Su questa base, nella seconda parte vengono analizzati tre differenti casi di politiche giovanili, frutto della rielaborazione di una ricerca regionale.
Fuori dalla linearità delle cose semplici. Migranti albanesi di prima e seconda generazione Pattarin E. (Cur.) - Franco Angeli, 2007 - Politiche Migratorie
Il volume mette a confronto la prima e la seconda generazione di migranti albanesi. Mentre i genitori hanno dovuto affrontare le maggiori difficoltà dell'inserimento in Italia, ma con un elevato ancoraggio culturale, ciò non avviene per i loro figli, che per questo esprimono una forma di disagio più sottile, ma non meno sofferta, particolare nella molteplicità del processo migratorio. Poco desiderati, ma desiderosi di costruire un loro futuro, i figli dell'immigrazione sono obbligati a confrontarsi con le proprie origini. La perdita di una grande narrazione e la frammentazione della propria esperienza riducono la certezza di riferimenti culturali, ai quali non si può rinunciare se si vuole mantenere aperto un progetto di vita. In questo senso il caso della migrazione albanese è emblematico. Partendo da queste tematiche, il volume si conclude con un'analisi del dibattito relativo alle seconde generazioni.