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Libri di Pavoncello
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Judenrampe. Gli ultimi testimoni. Nuova ediz. Segre A. (Cur.) Pavoncello G. (Cur.) - Elliot, 2019 - Manubri
Questo libro raccoglie le testimonianze di sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti che al momento della deportazione, tra l'inverno del 1943 e la primavera del 1945, avevano un'età compresa tra i dodici e i vent'anni. Tutti loro richiamano alla memoria l'istante in cui vennero separati dai loro genitori e gettati nell'inferno dei campi. Sono usciti vivi da Auschwitz-Birkenau, Mauthausen, Mittelbau-Dora, Ebensee, Dachau, Buchenwald, Ravensbrück, Bergen-Belsen nonostante il lavoro forzato, la fame, il freddo, le botte, gli esperimenti, gli appelli, le selezioni, le marce, eppure quando tornarono a casa non furono creduti. Tra le storie raccolte decenni dopo da Anna Segre e Gloria Pavoncello ci sono quelle degli ebrei catturati in Italia, a Fiume, a Rodi, in Grecia, in Ungheria, in Croazia, in Libia. Le loro voci in presa diretta scavano nella memoria per restituirci non l'accurata ricostruzione storica di quegli eventi, ma gli istanti in cui persero la loro innocenza. Oggi queste parole sono un documento prezioso, l'ultima prova tangibile di una crudeltà che non dobbiamo dimenticare. Quando il ricordo dello sterminio nazista sarà affidato esclusivamente ai libri di storia, ai documenti, alle foto, nessuno di noi dovrà permettere che 'la Shoah faccia la stessa fine delle guerre puniche, che se ne parli senza emozione'. Prefazione di Leone Paserman. Nuova introduzione delle curatrici.
Judenrampe. Gli ultimi testimoni Segre A. (Cur.) Pavoncello G. (Cur.) - Lit Edizioni, 2012 - Lit. Libri In Tasca
Questo libro raccoglie le testimonianze di sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti che al momento della deportazione avevano un'età compresa tra i dodici e i ventanni. Ogni giorno, tra l'inverno del 1943 e la primavera del 1945, hanno vissuto sulla loro pelle il male assoluto, quello che lascia tracce indelebili, che distrugge e annichilisce senza un motivo. Sono usciti vivi da Auschwitz-Birkenau, Mauthausen, Dora, Ebensee, Dachau, Buchenwald, Ravensbrück, Bergen Belsen nonostante il lavoro forzato, la fame, il freddo, le botte, gli esperimenti, gli appelli, le selezioni, le marce. Tutti loro, all'epoca adolescenti, richiamano alla memoria l'istante in cui sono stati separati dai loro genitori, l'ultimo abbraccio, i baci e le urla. E poi l'inferno: quando tennero lo sguardo fisso sui piedi per non vedere, quando videro i soldati giocare al tirassegno con i bambini, quando videro i compagni di prigionia morire a pochi minuti dalla liberazione, quando non furono creduti al loro ritorno a casa. Tra le testimonianze raccolte da Anna Segre e Gloria Pavoncello ci sono ebrei catturati in Italia, a Fiume, a Rodi, in Grecia, in Ungheria, in Croazia, in Libia, oppositori politici e militari sconfitti, ci sono le loro voci in presa diretta che scavano nella memoria per restituirci non l'accurata ricostruzione storica di quegli eventi, ma gli istanti in cui persero la loro innocenza.
Judenrampe. Gli ultimi testimoni Segre A. (Cur.) Pavoncello G. (Cur.) - Elliot, 2010 - Antidoti
Questo libro raccoglie le testimonianze di sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti che al momento della deportazione avevano un'età compresa tra i dodici e i ventanni. Ogni giorno, tra l'inverno del 1943 e la primavera del 1945, hanno vissuto sulla loro pelle il male assoluto, quello che lascia tracce indelebili, che distrugge e annichilisce senza un motivo. Sono usciti vivi da Auschwitz-Birkenau, Mauthausen, Dora, Ebensee, Dachau, Buchenwald, Ravensbrück, Bergen Belsen nonostante il lavoro forzato, la fame, il freddo, le botte, gli esperimenti, gli appelli, le selezioni, le marce. Tutti loro, all'epoca adolescenti, richiamano alla memoria l'istante in cui sono stati separati dai loro genitori, l'ultimo abbraccio, i baci e le urla. E poi l'inferno: quando tennero lo sguardo fisso sui piedi per non vedere, quando videro i soldati giocare al tirassegno con i bambini, quando videro i compagni di prigionia morire a pochi minuti dalla liberazione, quando non furono creduti al loro ritorno a casa. Tra le testimonianze raccolte da Anna Segre e Gloria Pavoncello ci sono ebrei catturati in Italia, a Fiume, a Rodi, in Grecia, in Ungheria, in Croazia, in Libia, oppositori politici e militari sconfitti, ci sono le loro voci in presa diretta che scavano nella memoria per restituirci non l'accurata ricostruzione storica di quegli eventi, ma gli istanti in cui persero la loro innocenza.