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Libri di Piper
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Adrian Piper. Fuga a Berlino. Memorie di viaggio. Ediz. italiana e inglese Piper A. (Cur.) - Silvana, 2024 - Arte
Nel 2005 Adrian Piper emigrò segretamente dagli Stati Uniti e passarono diversi mesi prima che qualcuno si rendesse conto che era scomparsa. Riapparsa a Berlino, vi è stabilita, rifiutandosi costantemente e fermamente di tornare negli Stati Uniti o di spiegare il motivo per cui se ne fosse andata. Molti presumono che la causa sia la scoperta che il suo nome fosse stato inserito nella lista dei viaggiatori sospetti del Dipartimento di sicurezza dei trasporti degli Stati Uniti. Altri evidenziano la cessazione forzata della sua cattedra da parte del Wellesley College. Altri ancora ipotizzano che la presidenza di George W. Bush, il razzismo americano o l'invasione dell'Iraq l'abbiano indotta ad andarsene. Tutte queste congetture sono infondate. 'Fuga a Berlino. Memorie di viaggio' è un avvincente racconto autobiografico che fornisce un resoconto completo dei fatti.
Il libro era lì. La lettura nell'era digitale Piper Andrew - Franco Angeli, 2013 - La Società
'La lettura non è una cosa che riguarda solo il nostro cervello', scrive Andrew Piper. 'La lettura è parte integrante della nostra esperienza vissuta, del nostro senso dell'essere nel mondo'. Per secoli essa ha dato forma alla nostra idea di civilizzazione e di cultura. Ora ci sentiamo dire di continuo che la stampa ha i giorni contati e che il futuro della lettura è in crisi. Per quanto ancora esisteranno i libri? Andrew Piper va al di là delle paure e dei facili entusiasmi. Il libro era lì rivolge uno sguardo riflessivo a ciò che i libri sono stati, sono e saranno. Piper non è né un luddista né un tecno-futurista e nel corso della sua trattazione resta sempre focalizzato sui modi in cui la lettura sta cambiando, modificata dalle nuove tecnologie. Dai manoscritti medievali ai media riproducibili e alle fiction urbane interattive di oggi, dal lavoro dello studioso al rituale della lettura serale, Piper esplora i molti modi in cui i supporti materiali hanno dato forma al modo in cui leggiamo e intanto osserva i suoi bambini mentre affrontano le fatiche e i trionfi dell'imparare a leggere. Così facendo, Piper svela le segrete relazioni che stringiamo con i nostri materiali di lettura - come li teniamo in mano, li guardiamo, li condividiamo, come ci giochiamo e perfino dove li leggiamo - e mostra come la lettura sia intrecciata con le esperienze che viviamo.
Meta-arte Piper Adrian - Castelvecchi, 2017 - Irruzioni
Il lavoro artistico di Adrian Piper obbliga gli spettatori a prendere coscienza della loro complicità con un ordine sociale iniquo, razzista e sessista. A monte di questo lavoro c'è un metodo basato sull'analisi autoriflessiva, che travalica il piano dell'estetica pura per risalire alle ragioni dell'artista in quanto essere sociale. Questo sguardo politicamente consapevole è 'meta-arte'. Considerate le condizioni materiali di esistenza dell'arte, fatalmente legate ai giochi speculativi di mercato e critica, Piper sollecita l'artista a interrogarsi sui limiti e i presupposti del proprio agire, per controbattere i meccanismi di controllo del sistema. «Ho coniato il temine 'meta-arte' nel 1972, per descrivere il tipo di scrittura che l'artista dovrebbe compiere sul proprio lavoro, analizzandone i processi e chiarendo in un'ottica soggettiva il contesto sociopolitico e le premesse concettuali». Uscito nel 1973 come articolo su «Artforum», 'Meta-arte' è la dichiarazione d'intenti di un'artista che non si riconosce come eccezione bensì come paradigma della società.