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L'impugnazione delle decisioni degli amministratori nella s.r.l. Ranieli Melania - Giuffrè, 2013 - Università Studi Magna Graecia Catanzaro
Il lavoro indaga la disomogeneità del diritto positivo in tema di regimi di impugnazione delle decisioni degli amministratori di s.p.a. (art. 2388 c.c.) e di s.r.l. (art. 2475 bis c.c.). Il dato normativo non è risultato riflettere una corrispondente disomogeneità di interessi ed esigenze di tutela nei due tipi societari; nei quali, anzi, si rinvengono analoghe istanze di salvaguardia, tanto della conformità delle decisioni degli amministratori alla legge ed allo statuto; quanto dei diritti dei soci, suscettibili - nell'uno e nell'altro tipo - di essere lesi da decisioni efficaci degli amministratori. L'omogeneità degli interessi, e la meritevolezza di una loro tutela anche nel tipo a responsabilità limitata, ha indotto a valutare la capacità di supplenza di rimedi alternativi a quello impugnatorio, al fine di verificare se il sistema normativo si limiti a differenziare, non già il grado o l'entità della tutela, bensì, le mere forme della stessa. Tale analisi ha consentito di evidenziare come il ricorso a rimedi alternativi di diritto comune e/o interni al tipo s.r.l. non scongiuri la permanenza di ingiustificati vuoti di tutela, ai quali soltanto l'operatività di un generale rimedio impugnatorio pare poter sopperire. In tale prospettiva, si è cercato di delineare un criterio selettivo del regime in concreto applicabile a diversi tipi di decisioni degli amministratori di s.r.l., ponendo in special modo a raffronto quello di cui all'art. 2388 c.c. con quello di cui all'art. 2479 ter c.c.
Prove di contendibilità nel concordato preventivo e fallimentare Ranieli Melania - Cedam, 2017
A far data dalla riforma del 2006 e soprattutto in seguito alle modifiche apportate dal D. n. 83/2015, nel corpo della legge fallimentare si registra una progressiva erosione del monopolio dell'imprenditore nella gestione della crisi della propria impresa, alla quale si contrappone una sempre maggiore apertura del c.d. mercato dell'insolvenza, realizzata dal diritto positivo mediante l'espansione dei soggetti legittimati a presentare proposte di concordato fallimentare (art. 124 I. fall.) e proposte di concordato preventivo e offerte concorrenti (artt. 163 e 163 bis I. fall.). La fiducia del legislatore negli effetti favorevoli che l'intervento di terzi nelle procedure concordatarie dovrebbe produrre, tra i quali una migliore recovery per i creditori, non è allo stato supportata da riscontri concreti. Le nuove regole parrebbero anzi celare insidie sia per il titolare di ciò che è divenuto contendibile (azienda, attivo, controllo societario, quote di società di capitali), sia per i terzi, le cui proposte di concordato preventivo o fallimentare incontrano significativi ostacoli nel corso del procedimento che le dovrebbe condurre all'omologazione. In seno alle procedure concorsuali, il fenomeno competitivo risulta complesso e sollecita dubbi interpretativi e ricostruttivi, la cui rilevanza giunge a coinvolgere anche la tutela del diritto di proprietà dell'imprenditore in crisi e la salvaguardia dei diritti dei soci di società di capitali nei concordati. La contendibilità si atteggia inoltre peculiarmente nell'ambito del gruppo di società e nel concordato in continuità aziendal
L'invalidità delle decisioni di amministrazione della società a responsabilità limitata Ranieli Melania - Edizioni Scientifiche Italiane, 2010 - Univ. Catanzaro «Magna Graecia»
L'invalidità delle decisioni di amministrazione della società a responsabilità limitata - Edizioni Scientifiche Italiane