Rasmussen Mikkel Bolt Libri
Libri di Bolt Rasmussen Mikkel
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La controrivoluzione di Trump. Fascismo e democrazia Rasmussen Mikkel Bolt - Agenzia X, 2019 - Agenzia X
Il fascismo non è l'opposto della democrazia ma nasce, cresce e trionfa nel suo stesso seno quando una crisi esige di restaurare l'ordine e prevenire l'emergere di vere alternative. Sotto la pressione di una crisi come quella attuale, la forma politica del turbocapitalismo può scivolare dalla democrazia al fascismo, poiché l'aspetto più importante per entrambi è quello di salvaguardare la proprietà privata, rinforzare gli interessi delle grandi aziende e tenere a freno quel proletariato che non può essere integrato nel metabolismo del sistema. In questo modo, la democrazia liberale e il fascismo non sono l'una l'opposto dell'altro: i loro tratti comuni sono più importanti dei loro punti di divergenza. Un libro che analizza l'esercizio del potere di Donald Trump per decifrare la formazione di un'ideologia nemica di ogni cambiamento sociale. Dopo quarant'anni di sviluppo estremo e diseguale, Trump mescola cultura pop e ultranazionalismo nel tentativo di rinnovare la vecchia alleanza tra la classe operaia bianca e quella dominante. All'indomani della crisi finanziaria del 2008, delle primavere arabe, dei movimenti come Occupy e Black Lives Matter, si vuole proiettare l'immagine di un'America minacciata, ma capace di riconfigurarsi come una comunità unita, bianca e patriarcale: Make America great again. Un semplice slogan nel quale il razzismo e il protezionismo si combinano in una controrivoluzione globale dotata di un immaginario, un linguaggio e una strategia comune che vede in Matteo Salvini uno dei suoi più fedeli interpreti.
Dopo il grande rifiuto. L'arte contemporanea sull'orlo della catastrofe Rasmussen Mikkel Bolt - Agenzia X, 2021 - Agenzia X
Può l'arte essere ancora uno strumento per rivoluzionare la vita e immaginare un futuro alternativo? I cambiamenti nel mondo dell'arte sono espressione di questi tempi turbolenti in cui la società dell'intero globo sembra non trovare una soluzione. Mikkel Bolt Rasmussen, servendosi della lezione del marxismo critico, si concentra sulla presenza o sull'assenza di tendenze d'avanguardia, partendo dal presupposto che nel passato avevano rappresentato uno straordinario strumento di emancipazione. Se da un lato, l'arte continua a essere una dimensione in cui è possibile esercitare una critica del presente in vista di una sua trasformazione radicale, dall'altro appare quasi del tutto implicata nei flussi finanziari del capitalismo globale e anche l'arte più impegnata politicamente sembra servire, se non incarnare, gli interessi dell'ordine dominante. L'industria culturale minaccia di ridurre l'arte a un'esperienza diffusa di economia partecipativa, mentre nelle università la mercificazione dell'educazione, della ricerca e del sapere appare quasi completata. Nei sei capitoli del libro, dopo aver percorso la storia travagliata delle avanguardie storiche e del situazionismo, l'autore analizza le relazioni ambigue tra il neoliberismo e l'arte contemporanea, soffermandosi sulla funzione delle grandi mostre come Documenta e la Biennale e quindi sulle estetiche relazionali, l'arte militante, il nuovo istituzionalismo e l'architettura postmoderna.
Fasciocapitalismo Rasmussen Mikkel Bolt - Edizioni Malamente, 2024
E se il fascismo non fosse scomparso alla fine della Seconda guerra mondiale, né potesse essere confinato tra politicanti ultra-nazionalisti, ma fosse diventato qualcosa di più diffuso che avvolge le nostre società sotto forma di espressioni culturali e stati psicologici? È questa la tesi disturbante sviluppata in chiave marxista libertaria e situazionista da Mikkel Bolt Rasmussen, quando afferma che il tardo capitalismo ha prodotto soggettività vuote e intercambiabili. Nella frammentazione della società dei consumi, esse rappresentano il brodo di coltura per un nuovo tipo di fascismo, diffuso e banale. Il fascismo aperto e dichiarato dei nuovi partiti di destra prospera infatti sul fascismo diffuso nei social media e nella vita di tutti i giorni. La paura di essere lasciati indietro e diventare perdenti alimenta il risentimento contro gli stranieri e contro tutte le alterità, che vengono percepite come una minaccia per la comunità nazionale sotto assedio. Il nuovo fascismo nutrito dal tardo capitalismo non abolirà del tutto le democrazie liberali, ma si accontenterà di dominare la società attaccando il suo guscio vuoto. Prefazione di Elia Rosati.