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Libri di Rainer Rettner
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Eiger. Trionfi e tragedie, 1932-1938 Rettner Rainer - Corbaccio, 2010 - Exploits
La parete Nord dell'Eiger nelle Alpi bernesi è uno dei miti assoluti dell'alpinismo. Strapiombante, esposta a continue scariche di sassi è stata sempre una delle mete più ambite degli scalatori di tutto il mondo. Ai suoi piedi c'è la famosa Kleine Scheidegg, la stazione del treno che da fine Ottocento attraversa l'Eiger con un tunnel, e che da più di un secolo offre un'ottima visione della parete. Ogni impresa è stata così seguita attraverso potenti cannocchiali da frotte di turisti, affascinati dal coraggio di chi saliva e avvinti dalle tragedie che si consumavano in quota. Solo nel 1938 la cima fu 'conquistata' da due cordate austro-tedesche, e il regime nazista si impadronì di questa grande vittoria per farne propaganda. Ma la conquista era stata preceduta da una serie impressionante di salite, tutte analizzate con partecipazione in questo libro e documentate con numerose fotografie. Dalla prima lungo la parete nord-orientale, nel 1932, fino al fatidico biennio 1934-1935, quando nei tentativi frenetici che si susseguirono morirono alcuni fra i migliori alpinisti della loro generazione: Max Sedlmayr e Karl Mehringer, Edi Rainer, Willy Angerer, Andreas Hinterstoisser, Toni Kurz, Bartolo Sandri, Mario Menti. Fino all'impresa di Harrer, Kasparek, Heckmair e Vörg.
Le grandi pareti Nord. Cervino, Grandes Jorasses, Eiger Rettner Rainer - Corbaccio, 2012 - Exploits
Negli anni Trenta del Novecento erano considerate i tre grandi problemi insoluti delle Alpi: le pareti nord di Cervino, Crandes Jorasses e Eiger. E, a causa delle vicende spesso drammatiche legate alla storia della loro 'conquista', hanno mantenuto fino a oggi un fascino e un interesse che va ben oltre la cerchia degli specialisti. Sono diventate il simbolo di un periodo di rapidi cambiamenti e innovazioni nella storia dell'alpinismo e, al tempo stesso, hanno contribuito ad avviare un'accesa discussione sul significato dell'arrampicata nelle sue forme più estreme. Nell'agosto del 1931 i fratelli Franz e Toni Schmid, di Monaco di Baviera, salirono l'elegante e sinuosa parete nord del Cervino, alta 1100 metri. Da quel momento si sviluppò una vera e propria competizione per la prima salita della nord delle Grandes Jorasses: il traguardo più estremo per gli alpinisti di punta di quegli anni. Rudolf Peters e Martin Meier, anche loro di Monaco, furono gli artefici di questo grande successo, ottenuto sullo Sperone Croz. Dopo una serie di incidenti particolarmente tragici, nell'estate del 1938 anche l'imponente parete nord dell'Eiger, 1800 metri, fu 'conquistata'. I nomi dei primi salitori tedeschi e austriaci, Anderl Heckmair, Ludwig Vörg, Fritz Kasparek e Heinrich Harrer, fecero il giro del mondo. Infine anche gli alpinisti italiani, altrettanto forti, apposero la loro firma a una grande impresa: Riccardo Cassin, insieme a Gino Esposito e Uso Tizzoni, salì lo Sperone Walker alle Grandes Jorasses.