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Libri di Gianluca Riccio
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Giuseppe Uncini / Termoli 2019. Ediz. illustrata Riccio Gianluca Rosica Arianna - Manfredi Edizioni, 2019 -
'La mostra Giuseppe Uncini/Termoli 2019 non è solo un omaggio al grande artista marchigiano, ma si collega idealmente anche alla storia del suo forte legame con la città di Termoli, a partire dagli anni Sessanta. È infatti nel 1962 che, mentre Uncini sperimenta ferro e cemento per una serie di nuovi lavori e fonda insieme ad Achille Pace, Gastone Biggi, Nicola Carrino e Pasquale Santoro il Gruppo Uno, il suo amico Pace lo invita a partecipare al Premio Termoli, momento che l'artista marchigiano ricorderà sempre con grande affetto. L'esperienza del Gruppo Uno si conclude nel 1967. Da quel momento tutti i componenti del gruppo portano avanti con modalità autonome le proprie ricerche negli ambiti della pittura e della scultura. Proprio la pittura è il primo amore di Uncini che, arrivato a Roma nel 1953, inizia a frequentare artisti come Burri, Capogrossi, Cagli, Colla, Perilli, Festa, Angeli e Lo Savio senza però farsi inglobare in nessuno dei gruppi o delle correnti artistiche che vanno formandosi in quel volgere di anni. '
Vedovamazzei Riccio Gianluca - Editoriale Scientifica, 2015 - Quaderno De Il Rosaio
Vedovamazzei - Editoriale Scientifica
Prampolini. I taccuini capresi 1946-1948. Ediz. illustrata Riccio Gianluca - Edizioni La Conchiglia, 2013 - Harpa
Riprese in pose e atteggiamenti ordinari, le figure ritratte da Prampolini nei taccuini capresi appaiono sempre nell'atto di trasformarsi; ma il principio di quest'intrinseca metamorfosi, attraverso la quale l'artista, con il suo sguardo divertito, ce le restituisce, non risponde più solo a ragioni d'ordine formale, non appare più guidato da un'impalcatura linguistica preordinata alla loro trascrizione, sembra invece partire dall'interno, dallo stupore che loro stesse emanano e da cui sono colte nel momento del loro apparire sul palcoscenico della quotidianità. Distese sugli scogli, a passeggio lungo le strade dell'isola, oppure direttamente davanti al nostro sguardo, tra stupore e autorappresentazione, incredulità e messa in posa, ognuna di queste figure mostra il tratto di una teatralizzazione dell'ordinario. Capri, che fino a questo punto è stata testimone e incubatrice delle diverse svolte creative che hanno segnato il percorso dell'artista emiliano, diviene teatro di un accadere minimo e ordinario, registrato con immediata partecipazione.