Tipi come noi Ridgway Rick   -  Feltrinelli, 1996  -  I Canguri

'Feci l'amore più lentamente e più regolarmente che potei, con le gambe affusolate di Jane attorcigliate intorno a me. I fianchi e le pelvi di Jane conoscevano passi di danza che io stavo ancora imparando. Se avessero insegnato quei passi alle scuole di Arthur Murray si sarebbero formate file lungo tutto un isolato di gente in attesa di iscriversi.' 'Trentun'anni, un inutile diploma in lettere, nessuna prospettiva concreta di un impiego. Abbastanza felice.' Così si presenta Bud Carew, l'eroe di questo primo romanzo di Rick Ridgway. Siamo nell'estate del 1983, a Cleveland, Ohio. Bud ha appena finito il college e si appresta a vivere le vacanze, incapace di prefigurarsi un qualsiasi futuro nell'afa della periferia. Orfano di padre - la madre si è rifugiata in una comunità religiosa in Oregon - Bud vive con il fratello quindicenne Omar dallo zio Dewey, gestore di un negozio di dischi usati, il genitore che ogni ragazzo vorrebbe. Bud se la spassa con gli amici in grandi bevute, legge molto, ascolta musica rock e guarda tanti film; qualche volta lavora nel negozio di dischi di Dewey; in ogni caso, dedica gran parte del tempo alla sua ragazza Jane, di cui è follemente innamorato. Entrambi adorano fare del sesso: un sesso innocente, non sdolcinato; esplicito, non pornografico, giocoso, non metodico; e poi, un sesso alla pari, con una Jane famelica, desiderosa e curiosa tanto quanto il suo compagno, con l'urgenza e l'entusiasmo della post-adolescenza, dove i momenti in cui la casa è libera non sono mai abbastanza. Tutto qui. Una carica di cieca energia ormonale fatta di sesso e di cultura pop. Infine, Ridgway ci fa anche il favore di non scuotere i due ragazzi dall'intontimento; rende omaggio al primo amore, lo nobilita, senza pretendere che Bud o Jane guardino al domani, o diventino più tristi, e neanche più saggi. Li lascia nella loro felicità gentile, scurrile, amorale.

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