Rook Cur Libri
Libri di Cur Rook
CUR ROOK: tutti i Libri scritti da Cur Rook in vendita online su Unilibro.it a prezzi scontati. Acquistare su Unilibro è semplice: clicca sul libro di Cur Rook che ti interessa, aggiungilo a carrello e procedi quindi a concludere l'ordine
Hogarth; Reynolds; Turner. Pittura inglese verso la modernità. Ediz. illustrata Curzi V. (Cur.) Brook C. (Cur.) - Skira, 2014 - Cataloghi
L'Inghilterra del Settecento è un paese in cui si concentrano grandi trasformazioni sociali, economiche e culturali che si riflettono, in primo luogo, in campo artistico. Mentre una parte dell'aristocrazia continua a guardare a modelli culturali importati dal continente, emerge un ceto borghese che incoraggia, con maggiore determinazione rispetto alla committenza tradizionale, la crescita di un'iconografia propriamente britannica. Nel volume studiosi inglesi e italiani si confrontano intorno a tale argomento aprendo il dibattito critico al contributo offerto dall'Italia del Settecento. Agli inquadramenti storici e culturali dell'Inghilterra, e di Londra in particolare, si unisce la disamina dello sviluppo di un linguaggio figurativo autoctono in relazione alla tradizione continentale. Da tale confronto derivano le esigenze opposte di ripresa e declinazione della cultura classicista e di distacco da essa, un dibattito che ha condizionato la maturazione dei diversi generi artistici nei quali, dalla pittura di storia, al ritratto e al paesaggio, la scuola britannica ha espresso una propria identità artistica, riconosciuta nell'Ottocento, soprattutto nell'ambito delle ricerche sul paesaggio, immagine della modernità.
Il museo universale. Dal sogno di Napoleone a Canova. Ediz. a colori Curzi V. (Cur.) Brook C. (Cur.) Parisi Presicce C. (Cur.) - Skira, 2017 - Arte Antica. Cataloghi
A distanza di due secoli dal rientro delle opere d'arte requisite dai commissari napoleonici nei territori degli Stati italiani tra il 1796 e il 1814, un gruppo di studiosi ripercorre, in questo volume, la vicenda storica e rilegge criticamente un evento complesso e contraddittorio nelle sue motivazioni politiche e culturali. La spoliazione di opere d'arte dei territori interessati dalla conquista militare non è di certo una novità quando le truppe francesi, nell'aprile del 1796, invadono l'Italia. E tuttavia un fatto inedito che il prelievo dei beni venga fatto rientrare in alcuni casi tra le clausole dei trattati di pace e che una commissione, composta da esperti, sia incaricata di selezionare i materiali da inviare al nascente museo del Louvre, concepito come 'museo della libertà'. Si tratta, in definitiva, di un'operazione che fin dall'avvio intende sottrarsi alla logica di usurpazione, propria di un esercito vincitore, per apparire piuttosto come l'attuazione di un diritto acquisito, sulla spinta di nuovi principi e ideali politici. Dietro tale ottica è possibile recuperare tutto il peso della tradizione artistica italiana, avvertita come elemento di un'identità collettiva nel momento in cui si fa strada, in Europa, la coscienza del bene culturale quale risorsa impareggiabile di pubblica utilità.