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Libri di Filippo Ruschi
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9788833792637 Il mare, il pirata, il diritto. Una ricerca di filosofia del diritto internazionale
Una ordinata anarchia. La filosofia del diritto internazionale in Hedley Bull Ruschi Filippo - Bonanno, 2012 - Storia Del Diritto
L'ordinamento giuridico internazionale ha avuto uno strano destino. Ancora oggi, è oggetto di aspettative palingenetiche ed è celebrato come l'architrave di un nuovo ordine mondiale. Al tempo stesso, però, mette allo scoperto la sua antica debolezza e una smisurata attitudine a velare gli interessi particolari degli Stati. Da più parti, se ne auspica la trasformazione in un fantasmatico sistema cosmopolitico. C'è chi, invece, invoca come necessaria la sua sostanziale dismissione. Interpretazioni contrapposte che, senza saperlo, poggiano sul medesimo assunto: il contesto politico globale riproduce il brutale stato di natura di Thomas Hobbes. Per evitare questa apparente schizofrenia, è possibile imboccare una strada diversa, diretta a una storicizzazione della nozione di diritto internazionale. Si tratta di un percorso che conduce a rivisitare l'esperienza dello jus publicum Europaeum, di un ordine che è orizzontale, multipolare, anarchico, flessibile. In questo percorso, Hedley Bull è il compagno di viaggio ideale di questo libro. Ad un trentennio dalla sua scomparsa, il pensiero di Bull, alieno dai pregiudizi e incline all'approccio pragmatico, continua a fornire una decisiva chiave di lettura per interpretare con spirito critico le modificazioni politiche e normative in atto nel contesto internazionale.
Questioni di spazio. La terra, il mare, il diritto secondo Carl Schmitt Ruschi Filippo - Giappichelli, 2012 - Ethos/Nomos
'I grandi atti primordiali del diritto restano invece localizzazioni legate alla terra'. Cari Schmitt, attraverso una sapiente archeologia concettuale, ha riportato alla luce la dimensione 'spaziale' del diritto. È stata la terra il perno su cui si è incardinato e strutturato il consorzio umano, la matrice del diritto. A questo spazio positivo, però, ha corrisposto una dimensione negativa, respingente, intrinsecamente anomica: il mare. Si è così determinata una polarità che ha contrassegnato l'esperienza giuridica e politica premoderna. La 'rivoluzione spaziale' innescata dalle navigazioni colombiane e scandita dalle bolle alessandrine prima, e dal Trattato di Tordesillas poi, ha rappresentato un punto di svolta decisivo: in questo contesto storico-politico si è infatti affermata la moderna nozione di sovranità marittima che ha consentito l'occupazione di spazi fino ad allora negati. Adottando la teoria schmittiana come mappa concettuale, il volume esamina questo snodo fondamentale della modernità, ricostruendo il percorso che ha determinato l'inclusione degli spazi marittimi nella sintassi giuridica.
Guerra aerea e razionalità giuridica (1899-1938) Ruschi Filippo - Giuffrè, 2024 - Per La Storia Pensiero Giuridico Moderno
La conquista dell'aria non ha rappresentato soltanto una grandiosa impresa scientifica e tecnologica, ma ha avuto effetti altrettanto rilevanti sulla dimensione bellica: la verticalizzazione della forza, infatti, ha determinato una rivoluzione in campo militare e, al tempo stesso, ha generato una violenza tanto inedita quanto devastante. Questo processo ha conosciuto un'accelerazione tumultuosa: tra il pionieristico volo dei fratelli Wright e i primi bombardamenti aerei sui centri urbani avvenuti nel corso della Prima guerra mondiale corre appena un decennio. Là dove, lo scatenamento di un simile flusso di energia ha innescato una conflittualità indiscriminata: sorvolare la superficie terrestre ignorando ogni barriera fisica, si è tradotto nella possibilità di proiettare la forza senza tenere conto di alcun vincolo normativo. Adottando le lenti della filosofia del diritto internazionale e imboccando un itinerario genealogico aperto al dialogo con altri saperi - la storia della tecnologia, quella diplomatica, la geopolitica -, il volume esamina le tappe di una sconfitta: quella della società internazionale impegnata a regolare la guerra aerea. Si tratta di una vicenda su cui oggi è bene tornare a riflettere, nel momento in cui la rivoluzione digitale va ridefinendo la geometria della violenza bellica.