Rusinek Michal Libri
Libri di Michal Rusinek
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Piccole poesie di famiglia Rusinek Michal - Mimebù, 2021
«La mia famiglia, vista da fuori, è un po' come tutte le altre... Ma secondo voi esiste davvero una famiglia normale? Sono convinto che in ognuno di noi sia racchiusa qualche stranezza, ognuno ha vissuto qualche avventura, di ognuno si può raccontare qualche aneddoto bizzarro. E lo stesso vale per le famiglie! Ecco a voi il catalogo completo e stravagante della mia famiglia (della nostra, anzi, visto che mia sorella è l'illustratrice del libro), raccontato attraverso 50 piccole poesie ispirate ai nostri antenati: c'è il rapitore, la rapitrice (chi dei due è il vero colpevole?), l'assistente di volo, il sarto, il prigioniero e tanti altri. E sennò, a che serve l'immaginazione?». Una raccolta di poesie scritta e illustrata in tono ironico, fresco e spassoso, che invita i piccoli lettori a guardare con occhi diversi chi ci sta attorno e cimentarsi a disegnare l'albero genealogico della propria famiglia. Il respiro ironico e brillante della poetessa Premio Nobel Wislawa Szymborska rinasce nelle poesie del suo più fidato amico: Michal Rusinek. Postfazione e consulenza poetica di Chiara Carminati. Età di lettura: da 5 anni.
Nulla di ordinario. Su Wislawa Szymborska Rusinek Michal Ceccherelli A. (Cur.) - Adelphi, 2019 - La Collana Dei Casi
Il 3 ottobre del 1996 l'Accademia di Svezia comunica a Wislawa Szymborska che le è stato assegnato il premio Nobel. Da quel momento, lei così schiva, è costantemente sollecitata: arrivano lettere, telegrammi, manoscritti, richieste e proposte spesso del tutto incongrue. Il telefono squilla anche di notte. Si impone il supporto di un segretario. Quando Michal Rusinek, neolaureato ventiquattrenne, si presenta in casa sua, la trova sgomenta. «Allora» racconta «chiesi cortesemente un paio di forbici e tagliai il cavo. Il telefono smise di squillare. La Szymborska esclamò: 'Geniale!'. E fu così che venni assunto». Le resterà accanto per più di quindici anni. In questo libro - basato su ricordi di prima mano - Rusinek getta un fascio di luce su aspetti della grande poetessa rimasti finora in ombra: le sue a volte stravaganti passioni (per i limerick e per il Kentucky Fried Chicken, per Vermeer e per gli oggetti kitsch, per Woody Allen e per «Il Circolo Pickwick» - e soprattutto per le sigarette); il suo bisogno di solitudine; il modo in cui nascevano le sue poesie («Sosteneva che l'utensile più importante nella casa di un poeta fosse il cestino della cartastraccia») e quello in cui creava i suoi collage; i suoi (complessi) rapporti con l'altro grande premio Nobel polacco, Czeslaw Milosz; i rituali della scrittura e quelli che precedevano qualunque spostamento. Ma inanella anche decine di aneddoti esilaranti, di battute fulminanti e di osservazioni acuminate, in cui ritroviamo l'«esprit» settecentesco, la sottile ironia e la capacità di stupirsi di una delle poetesse più fervidame