Salzotti Tommaso Libri
Libri di Tommaso Salzotti
TOMMASO SALZOTTI: tutti i Libri scritti da Tommaso Salzotti in vendita online su Unilibro.it a prezzi scontati. Acquistare su Unilibro è semplice: clicca sul libro di Tommaso Salzotti che ti interessa, aggiungilo a carrello e procedi quindi a concludere l'ordine
Una vita ribelle. Avventure, cospirazioni e guerre di Giuseppe Torreri detto Torrès Salzotti Tommaso - Nerosubianco, 2016 - Il Porto
Una biografia di Giuseppe Torreri detto Torrès - un 'personaggio illustre' di Corneliano d'Alba, a lungo (per centocinquant'anni) misconosciuto o del tutto ignorato - è resa ardua e impervia per l'assenza di testimonianze dirette (le lettere da lui dirette al padre e ai fratelli da Londra, Marsiglia, Parigi, Lisbona, Barcellona e il suo archivio storico sono andati dispersi e inopinatamente distrutti in seguito a particolari circostanze familiari). Questa biografia si può definire, in larga parte, 'a maglie larghe', un racconto indiziario, per alcuni periodi basato su ipotesi non direttamente verificabili o su documenti d'archivio. Resta certa e comprovata la condizione di fuoruscito dal Regno Sardo e di cospiratore, in fuga dalle polizie di tutta Europa: ma questa condizione di 'irregolare' aggiunge altre difficoltà interpretative al biografo, che deve misurarsi con frammenti di biografie 'per sentito dire' (le voci sul suo conto ripetute in famiglia e raccolte da uno storico di famiglia).. Un personaggio minore del Risorgimento italiano che (per essere tuttavia 'non troppo minore') meritava di essere riscoperto dentro l'arcipelago del movimento dei patrioti, dei repubblicani...
Storie di vita e di malaguerra. Diari di soldati del Risorgimento Salzotti Tommaso - Aragno, 2024 - Biblioteca Aragno
Cinque diari contadini dell'Ottocento piemontese ci raccontano l'Italia attraverso le battaglie del Risorgimento, le feste popolari, le rovine di Pompei, la 'pizzica' salentina, gli emigranti che 'scendono in Francia con quattro cose in un sacco', gli applausi dei lombardi ai 'fratelli piemontesi' e gli strambotti alla libertà che 'passeggia maestosa a rallegrare le nostre contrade...'. Partir soldato era per le famiglie contadine quasi la versione beffarda del tradizionale grand-tour dell'aristocrazia europea. Il servizio militare (anche per lunghi sette anni, come per Filippo Prandi) veniva calendarizzato non come un 'rito di passaggio', ma come una condanna. Il male assoluto. Si partiva da casa come condannati e si entrava in un reggimento come gente da bastone. Per questi uomini-qualunque il diario era un esercizio di liberazione dalla realtà sporca di polvere e di paura: si entrava in un mondo disobbediente, senza gradi e senza ordini. Questi testi - pur straripanti di storpiature lessicali - fanno intravedere l'infanzia turbolenta e minacciosa delle filande piemontesi, i carusi siciliani, la guerra civile del brigantaggio meridionale ('dàgli addosso agli scomunicati piemontesi!'), l'Italia delle cento frontiere e 'il corpo dissacrato' sui campi di battaglia... Le voci narranti dei soldati-contadini ci parlano ancora, come nelle veglie di un tempo.