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Tergiverso. Parole nei corridoi Sciancalepore Mariella - Grecale, 2018 - Est
Suddivise in quattro sezioni - Distrazioni, Dittonghi, Derive, Diagnosi - le poesie di questa raccolta raccontano l'impatto che la malattia - e la sua cura - ha sulla vita di una persona e di chi le sta intorno: una mareggiata che travolge e stravolge, grazie alla quale si riscopre il «bisogno di non essere isola». Con un approccio diretto, ma sempre con leggerezza, narrano la riscoperta di una dimensione diversa e lo straniamento di un'anima ferita ma non arresa che non smette di reclamare, «ad ogni passo, un'altra strada e un'altra cura». «Vorrei cambiarmi d'abito e tergiverso» - leggiamo nella poesia che dà il titolo alla raccolta - ed è una presa d'atto dell'impossibilità di sospendere il tempo ma anche un invito a ripulire il verso, a renderlo il più possibile essenziale. In queste poesie ritroviamo, infatti, parole asciutte, discrete, rigorose come quelle che si sussurrano nei corridoi del dolore.
Canto e disincanto Sciancalepore Mariella - Stilo, 2011 - Nuovicanti
Le poesie di Canto e disincanto sono come 'voci che risalgono dal mare / e nel mare / ritornano', espressione della ricerca, da parte dell'autrice, di un dialogo con l'universo di cui il mare è lo specchio, questa anima-mondo, che ha perduto l'armonia originaria divenendo un cerchio d'onda senza pace. La raccolta è divisa in tre sezioni tematiche che riflettono diversi atteggiamenti nei confronti del mondo. Mariella Sciancalepore (Molfetta 1969), laureata in Lettere presso l'università di Bari, lavora nel campo dell'editoria, collaborando con diversi editori locali e nazionali.
Canto e disincanto Sciancalepore Mariella - Stilo Editrice, 2011 - Mosaico
Spiragli, Disincanti, Dissonanze... Nei versi non troviamo espressioni intime né generalizzazioni moralistiche, ma se c'è intesa tra l'io poetico e il mondo del lettore significa che la poesia coglie nel segno. Alla fine non è questa la condizione che nobilita l'arte?