Spampinato Alberto Libri
Libri di Alberto Spampinato
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C'erano bei cani ma molto seri. Storia di mio fratello Giovanni ucciso per aver scritto troppo Spampinato Alberto - Melampo, 2014 -
'C'erano bei cani, ma molto seri. Un giorno legarono un cane in cortile, e stette lì forse per due giorni. Il cane ululava, si lamentava, era straziante. Ci dissero di non avvicinarci, aveva la rabbia. Poi lo abbatterono a fucilate...' Nel 1971 il giornalista Giovanni Spampinato rievocò quell'episodio della sua infanzia. Si trattò di un inconsapevole presagio: un anno dopo fu ucciso a colpi di pistola a Ragusa. Giovanni indagava su un delitto ma non solo: aveva scoperto che la 'pista nera' di Piazza Fontana arrivava fin lì, nella città 'babba' per antonomasia, senza mafia né criminalità. Sul quotidiano L'Ora aveva scritto: una traccia porta al Palazzo di Giustizia. Tutti sapevano, ma l'unico a rivelarlo era stato lui. Il fratello Alberto, anch'egli giornalista, a distanza di quarant'anni continua a cercare la verità sull'omicidio e sui mandanti e oggi dà voce ai tanti cronisti zittiti allo stesso modo. E nel raccontare la sua famiglia e una terra tormentata, la Sicilia, ricostruisce anche la recente storia sociale e culturale del nostro Paese, trasformando così un dramma privato in una metafora sull'informazione e sul significato della memoria. Una vicenda che appartiene a noi tutti.
C'erano bei cani ma molto seri. Storia di mio fratello Giovanni ucciso per aver scritto troppo Spampinato Alberto - Ponte Alle Grazie, 2009 - Memorie
'C'era un campo di girasoli, e mangiavamo i semi ancora verdi. C'erano le mucche, e la sera facevano la ricotta... Il padrone di casa, o un suo figlio, era cacciatore. C'erano bei cani, ma molto seri. Un giorno legarono un cane in cortile, e stette lì forse per due giorni. Il cane ululava, si lamentava, era straziante. Ci dissero di non avvicinarci, aveva la rabbia. Poi lo abbatterono a fucilate. Ricordo l'odore della terra bagnata dagli acquazzoni estivi. Quell'odore mi inebriava'. Così, ricordando la propria infanzia, scriveva nel 1971 il giovane giornalista ragusano Giovanni Spampinato, in una tragica e involontaria profezia: fu ucciso poco tempo dopo in circostanze ancora non chiarite. Come corrispondente dell''Ora' di Palermo indagava su un omicidio e aveva cominciato a rivelare un perverso intreccio fra mafia, eversione nera e servizi segreti. Il fratello minore Alberto, anche lui giornalista, affida oggi a queste pagine un toccante e inquieto ritratto della sua famiglia di origine e un'inchiesta sulle vere cause della morte di Giovanni; ma al contempo vi raccoglie un'indagine personale e profonda sulla storia culturale e sociale della sua terra, la Sicilia, e del nostro Paese: dalla seconda guerra mondiale all'impegno del padre per l'ideale comunista, dal regno incontrastato della cultura contadina alle nuove stagioni dell'industrializzazione e della contestazione, fino all'emergere dei poteri oscuri della reazione e della criminalità.
La lezione di Ciampi Spampinato Alberto - Rubbettino, 2006 - Problemi Aperti
Un giornalista che ha seguito passo passo il settennato di presidenza di Ciampi ne racconta le esternazioni, gli interventi politici, i retroscena delle decisioni più delicate e i viaggi in Italia e all'estero. La lunga vita del Presidente emerge da ricordi e aneddoti riferiti dallo stesso Ciampi: l'infanzia a Livorno, gli studi alla Normale, lo choc dell'8 Settembre, la carriera di Governatore della Banca d'Italia, e poi di presidente del Consiglio 'traghettatore' e di super ministro dell'Economia risanatore dei conti pubblici e 'padre dell'Euro'.