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Il mondo nuovo di Giuseppe Corvaja Spoto C. (Cur.) - Franco Angeli, 2012 - Economia - Teoria Economica, Pensiero Economico
Come procurare a tutti gli individui che compongono la società la maggiore quantità possibile di benessere e di felicità? È l'interrogativo che ricorre più spesso nei dibattiti che impegnano gli economisti europei negli anni trenta dell'ottocento. Temi come sviluppo economico, ruolo dello Stato e della finanza, industrializzazione, disoccupazione e controllo dei processi lavorativi, giustizia sociale e solidarismo cercano soluzioni rapide e sostanziali. Giuseppe Corvaja s'inserisce risolutamente all'interno del dibattito, presentando un progetto finanziario, in cui banca e credito giocano un ruolo di primo piano. La fondazione di uno Stato-banca che concentri tutti i depositi di capitali, da quelli ovvi a quelli mai prima considerati, come talenti, ingegni e braccia, facendo dei depositanti, dal più povero al più ricco, tutti azionisti di pari dignità, garantirebbe un'equa distribuzione della ricchezza. La Bancocrazia è proposta come la soluzione che, facendo coincidere l'interesse dello Stato con quello dei privati cittadini, secondo i principi dell'associazionismo e della mutualità naturale, risolve ogni conflitto, combatte proficuamente gli speculatori, promuove la ricchezza nazionale. Il progetto, di cui qui si propone la traduzione, è presentato per la prima volta in Francia, terra di grande richiamo per il barone siciliano per i principi di libertà in essa professati. È un mondo nuovo quello ideato da Corvaja, dove povertà e sfruttamento non trovano più dimora.
La Bancocrazia a sistema di governo. Associazionismo e credito in Giuseppe Corvaja (1785-1860) Spoto Concetta - Franco Angeli, 2009 - Economia - Teoria Economica, Pensiero Economico
L'incapacità dei governi europei di dare risposte adeguate alle necessità dei cittadini e, soprattutto, di mettere fine allo sfruttamento dei lavoratori da parte degli 'oziosi' stimola Giuseppe Corvaja a ideare un nuovo sistema di governo, che egli chiama Bancocrazia. Chiusa l'esperienza di imprenditore industriale, riflette sull'opportunità di ripristinare nel mondo uno stato di mutualità naturale. Banca, credito, aggiotaggio sono, per Corvaja, le forme moderne in cui si manifesta la primitiva naturale mutualità. Vano è opporsi al loro sviluppo, perché è lo sviluppo stesso della civiltà, ma occorre impedire che le banche continuino a essere strumenti di potere per pochi monopolisti e aggiotatori. Propone, pertanto, di convertire tutti i cittadini in azionisti di un'unica banca nazionale, alla quale affida responsabilità di governo. La novità della proposta di Corvaja sta nell'aver ideato uno Stato-banca che capitalizza tutte le potenzialità e i prodotti dell'ingegno, del lavoro e della proprietà. Attraverso la via bancocratica Corvaja ritiene di poter combattere la povertà fino alla sua cancellazione e di garantire un'equa distribuzione delle ricchezze. Alzando la bandiera dell'associazionismo, entra, dunque, nel dibattito europeo sulla questione sociale, allineandosi, per certi versi, sulle posizioni di Saint-Simon, ma, soprattutto, di Fourier.