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Esperienza e compito infinito nella filosofia del primo Benjamin Tagliacozzo Tamara - Quodlibet, 2013 - Quodlibet Studio. Discipline Filosofiche
A partire dalle suggestioni del giovane Walter Benjamin, e cercando di ricostruire le sue letture, i corsi da lui seguiti e le discussioni avute con i suoi amici - sono gli anni, lo ricordiamo, della profonda intesa con Gershom Scholem - questo studio si propone di indagare, fornendo molti materiali inediti, le influenze del pensiero di Kant e di Hermann Cohen, fondatore della scuola neokantiana di Marburgo, sulla riflessione di Benjamin negli anni 1912-1918. Partendo dal recupero e dallo sviluppo del sistema kantiano, Benjamin tenta di fondare un nuovo concetto di esperienza, non più riferito all'intuizione empirica, ma 'a priori' e 'metafisico', anche se non coincidente - come in Cohen - con il 'fatto' delle scienze fisico-matematiche, e capace di dare conto della dimensione religiosa, storica, etica ed estetica della sfera umana.
Walter Benjamin, Gershom Scholem e il linguaggio Tagliacozzo T. (Cur.) - Mimesis, 2016 - Semiotica E Filosofia Del Linguaggio
Walter Benjamin sviluppa nel 1916 una teoria del linguaggio che esporrà nel saggio rimasto inedito Sulla lingua in generale e sulla lingua dell'uomo (1916), e lo farà a stretto contatto, dal 1915, con l'amico Gershom Scholem, allora giovane studente di matematica e filosofia e studioso di ebraismo. Benjamin mostra di essere in piena sintonia con Scholem e con la sua visione cabbalistica del formalismo del linguaggio della Torah, in cui sono fondamentali il suono, il valore numerico e la forma delle lettere, e non i contenuti e i significati del testo, nella sua concezione mediale della lingua dei nomi (riflesso, nel loro caratterizzarsi come idee, della parola creatrice di Dio) e delle parole, che hanno finito per comunicare contenuti estrinseci e sono il fondamento dei concetti. In una serie di note di diario del 1916 Scholem individua un legame - di cui discute con Benjamin - tra una sua 'teoria matematica della verità' e la forma interna della lingua ebraica Le conoscenze teologiche di Scholem e le letture che Benjamin e Scholem intraprendono portano entrambi a sviluppare una teoria del linguaggio fondata sulla interpretazione della Genesi e della Cabbalà, ma anche ad affrontare questioni gnoseologiche e matematiche sviluppate a partire da testi kantiani, neokantiani, husserliani e fenomenologici in generale.
Esperienza e compito infinito nella filosofia del primo Benjamin Tagliacozzo Tamara - Quodlibet, 2003 - Quaderni Di Discipline Filosofiche
Esperienza e compito infinito nella filosofia del primo Benjamin - Quodlibet