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Libri di Daniele Vadala
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Verso un'architettura ecocentrica Vadalà Daniele - Franco Angeli, 2020 - Nuova Serie Di Architettura
Il volume tenta di individuare alcuni tratti comuni in esperienze di progettazione che, dispiegandosi in regioni molto diverse della Terra, in contesti territoriali eterogenei, possono tuttavia ritrovarsi dentro un paradigma che possiamo definire ecocentrico. L'idea di radunare questi diversi apporti sotto la definizione di progettazione ecocentrica estrapolandone alcuni principi comuni intende cogliere la novità di questi approcci progettuali, nonché la promessa di un futuro più umano e di un ruolo davvero centrale dell'architettura nella trasformazione dell'ambiente costruito. L'aggettivo 'ecocentrico' sembrerebbe alludere ad un atteggiamento che intenda contrapporsi a quello 'egocentrico' di cui sono accusati i protagonisti dell'architettura internazionale. In realtà l'architettura non può rinunciare a rappresentare le istanze di gruppi sociali ed attori economici che continuano a raffigurare le forze trainanti dell'economia mondiale; al tempo stesso va rilevato come un altro modo di fare architettura stia crescendo d'importanza, acquisendo una diffusione planetaria. Questo secondo modo di intendere la progettazione architettonica - che si può definire ulteriore anziché altro, nel senso che si aggiunge piuttosto che essere alternativo a quello dell'architettura globalizzata - non è tanto legato alla rappresentatività di grandi istituzioni pubbliche o private, quanto agli sforzi di attori e committenti meno incisivi nel panorama dell'economia globale, ma ben più partecipi nelle realtà locali. È grazie al loro essere parte di quanto succede intorno che queste architetture
Spaesaggio Vadalà Daniele - Rubbettino, 2023 - Varia
Se in un recente passato una serie di provvedimenti, nell'ambito delle politiche territoriali, di coesione, dei beni culturali, hanno messo in primo piano il paesaggio quale riferimento comune per lo sviluppo del Paese, a distanza di pochi anni, una sorta di smemoratezza sembra prevalere, con il rischio di dimenticare il valore culturale e persino anche taumaturgico del paesaggio. Su questo sfondo problematico spicca l'indebolimento di quello che può essere considerato, in senso lato, il sistema nazionale della cultura, composto non solo dalle strutture amministrative preposte alla tutela, ma da ogni soggetto, pubblico o privato, attivo nel riconoscere il valore del patrimonio culturale per la società, come recita la Convenzione di Faro del 2005. Emergono infine questioni di importanza cruciale per il futuro del Paese: la transizione energetica, le politiche del lavoro e il ruolo dei centri abitati posti nelle aree interne, ricchi di valori storici, comunitari e paesaggistici, oggi imbrigliati nella fuorviante ideologia dei 'borghi'.