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Libri di Jules Valles
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Il diplomato Vallès Jules Zanette E. (Cur.) - Spartaco, 2020 - Dissensi
Poche sostanze per vivere, ideali eversivi per la testa e la voglia bruciante di cambiare le cose. Jacques Vingtras (alter ego di Jules Vallès) ha appena completato gli studi liceali, ora il mondo è ai suoi piedi. Basta latinorum, è giunto il momento dell'azione, della Rivoluzione. Non resta che salutare i genitori, dire addio a doveri e convenzioni imposte da scuola e famiglia, e partire per Parigi. È la metà dell'Ottocento ma se si chiudono gli occhi potrebbe essere oggi: Vingtras è mosso dall'ardore della sua età. Cerca, trova e frequenta i compagni squattrinati della bohème, con i quali bazzica bettole e teatri, e progetta di radere al suolo il sistema sociale, di sovvertire le istituzioni, di rompere gli schemi, convinto di essere invincibile, addirittura immortale: «Abbiamo diciotto anni, facciamo un secolo in cinque; vogliamo salvare il mondo, morire per la patria. Ma intanto ci divertiamo come una scolaresca di ragazzini». E poi arriva la prima batosta: la rivolta del 1851 viene repressa. I compagni sono dispersi e Jacques passa le giornate tra grotteschi colloqui di lavoro, dubbi esistenziali e lavori precari. Nel 1853 sfuma l'attentato a Napoleone III. La miseria diventa l'unica compagna delle sue giornate, trovare un modo per sbarcare il lunario un'ossessione. In un'escalation di esperienze deludenti, si frantumano le sue speranze e i suoi sogni. Ma dalle ceneri si plasma la coscienza dell'insurgé, l'uomo che sarà tra i protagonisti nel 1871 della Comune di Parigi.
L'insorto Vallès Jules Fiorillo C. (Cur.) Mazzoli F. (Cur.) - Petite Plaisance, 2019
Nei giorni eroici e tragici della Comune un giornalista squattrinato ed insofferente all'ordine costituito fa sua la causa degli insorti, condividendone speranze, battaglie, sofferenze, entusiasmi ed errori fino alla sanguinosa sconfitta. Storia collettiva e destino individuale si incontrano, si confondono e si alimentano reciprocamente in una narrazione serrata dal ritmo incalzante, capace di restituire lo spirito di un tempo grande e terribile e l'umana verità di quanti, vittime dell'ingiustizia sociale, osarono sperare e progettare un mondo diverso. Libro della Comune e nella Comune, espressione di una profonda fedeltà alle sue ragioni, e per questo relegato ai margini della letteratura, L'insurgé trova nella sua apparente inattualità il punto di forza del suo incontro con il lettore di oggi, costringendolo ad uscire dal perimetro del 'migliore dei mondi possibili' tracciato dal pensiero dominante per confrontarsi con la passione durevole per una prassi di emancipazione comunitaria. «Rendere coscienti le tendenze incoscienti della Comune» (F. Engels) è opera di cui non si è detta l'ultima parola.
Vittime del libro Vallès Jules Rabatti I. (Cur.) - Petite Plaisance, 2022
I libri importanti sono segno di una relazione profonda, di un dialogo, mai pacifico, sempre decisivo con le voci che giungono a noi. Un modo cruciale di stare tra i libri è quello di farsi lettori. Il libro, quello davvero pensoso dell'uomo, è per sua natura rivoluzionario: il tempo del libro è sempre il tempo della 'rivoluzione', ovvero di una lettura del mondo 'progettualmente divergente'. Nonostante la provocatoria presa di posizione contro il Libro, Vallès riconosce il compito rivoluzionario della lettura e della scrittura come suo impegno culturale. Écrivain di 'Le Cri du Peuple' e suo direttore, 'irriducibile réfractaire', deputato della Comune di Parigi, Vallès è convinto che la scrittura sia strumento di lotta ma è anche consapevole dell'ambivalenza insita in quella che lui chiama la «tyrannie de l'Imprimé». Iscritto nel grande dibattito ottocentesco sull'influenza sociale della letteratura, 'Les Victimes du Livre' denuncia il canone letterario della bohème e sostiene la necessità di conferire uno spessore ontologico alla realtà di cui si scrive, contro la mistificazione del reale che serve solo a conservare le strutture disumanizzanti del potere.