Zucconi Francesco Libri
Libri di Francesco Zucconi
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La sopravvivenza delle immagini nel cinema. Archivio, montaggio, intermedialità. Nuova ediz. Zucconi Francesco - Mimesis, 2020 - Mimesis-Cinema
Poter accedere a qualsiasi immagine, in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo. I nuovi media prospettano straordinarie vie di fruizione. Ma come orientarsi in questo scenario? La nostra cultura visuale è capace di tenersi al passo con la tecnologia? Questo libro racconta come il cinema, ben prima dell'avvento del digitale, abbia saputo recepire immagini provenienti da archivi pubblici e privati: dai rapporti con la pittura al found footage, dalla pratica del remake all'intermedialità. Molte volte relegato al compito di produrre un calco del 'reale', il fi lm costituisce piuttosto uno spazio del pensiero nel quale si rielaborano le immagini del passato e si rigenerano i materiali 'usurati' della cultura. Se i nuovi media invitano lo spettatore a manipolare le immagini e non semplicemente a osservarle, è dunque a partire dalle lezioni di montaggio offerte da maestri come Godard e Herzog, Sokurov e Van Sant, Pasolini e Moretti che diventa possibile assumere un ruolo attivo e consapevole nell'orizzonte estetico e mediatico contemporaneo.
La sopravvivenza delle immagini nel cinema. Archivio, montaggio, intermedialità Zucconi Francesco - Mimesis, 2013 - Mimesis-Cinema
Poter accedere a qualsiasi immagine, in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo. I nuovi media prospettano straordinarie vie di fruizione. Ma come orientarsi in questo scenario? La nostra cultura visuale è capace di tenere il passo della tecnologia? Questo libro racconta come il cinema, ben prima dell'avvento della tecnologia digitale, abbia saputo accogliere immagini provenienti da archivi pubblici e privati: dai rapporti con la pittura al foundfootage, dalla pratica del remake all'intermedialità. Molte volte assegnato al compito di produrre un calco del 'reale', il film costituisce piuttosto uno spazio del pensiero nel quale si rielaborano le immagini del passato e si rigenerano i materiali 'usurati' della cultura. Se i nuovi media invitano lo spettatore a manipolare le immagini e non semplicemente a osservarle, è dunque a partire dalle lezioni di montaggio offerte da maestri come Godard e Herzog, Sokurov e Van Sant, Pasolini e Moretti, che diventa possibile assumere un ruolo attivo e consapevole nell'orizzonte estetico e mediatico contemporaneo.