Le Grandi Residenze Sabaude Libri

Libri pubblicati nella collana Le Grandi Residenze Sabaude con argomento Piemonte Architettura
Il castello di Racconigi. Ediz. illustrata libro
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LIBRO   9788842215875

Il castello di Racconigi. Ediz. illustrata  -  Allemandi, 2007  -  Le Grandi Residenze Sabaude

Nato come dimora fortificata e passato nei secoli attraverso numerosi lavori di ampliamento e restauro, il Castello di Racconigi è legato alla figura di Carlo Alberto. Fu lo stesso re, salito al trono nel 1831, a preferire il Castello di Racconigi alle più ricche residenze di Venaria e Stupinigi. Meno spettacolare di altre regge sabaude, Racconigi era sicuramente più adatta a ospitare una Corte ormai semplificata rispetto alla magnificenza settecentesca, ma la sua nuova destinazione a residenza reale andava inaugurata attraverso un progetto di ampliamento che ne fosse all'altezza. Così, a partire dal 1832, l'aggiunta di due nuove ali, la costruzione della Corte d'Onore prospiciente l'edificio e la nomina dell'architetto e pittore Pelagio Palagi per la creazione della monumentale cancellata, per la progettazione degli arredi, degli apparati decorativi e dei rimodernamenti interni, trasfigurarono la fastosa villa di un tempo nel castello reale. Anche il parco si trasformò e divenne spazio di sperimentazione di elementi decorativi del giardino, specchi d'acqua, boschetti e piante esotiche. I lavori novecenteschi e la regolare frequentazione del castello amato dalla famiglia reale, ne ha preservato il valore durante tutto lo scorso secolo, aggiungendo alle sue bellezze architettoniche e alla preziosa collezione di dipinti, sculture e arredi che custodisce il fascino speciale di luogo amato, abitato e dedicato alla sfera privata della più pubblica tra le famiglie.

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Il castello di Rivoli. Ediz. illustrata libro
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LIBRO   9788842215837

Il castello di Rivoli. Ediz. illustrata  -  Allemandi, 2007  -  Le Grandi Residenze Sabaude

Nato nell'XI secolo come castello arroccato sulla collina sovrastante il borgo, le prime testimonianze sull'aspetto dell'edificio descrivono una struttura fortificata composta da una serie di volumi sui quali svetta una torre a pianta quadrata. Il primo grande cambiamento, voluto da Carlo Emanuele I nel XVII secolo, vide impegnati Ascanio Vitozzi e Carlo di Castellamonte in un ambizioso progetto di riplasmazione totale, ma sarà l'incontro tra il neomonarca Vittorio Amedeo II e l'architetto messinese Filippo Juvarra a mutare definitivamente la fisionomia del castello. Purtroppo la scenografica magnificenza del progetto juvarriano non riuscirà mai a vedere la luce perché nel 1734 il cantiere venne fermato e la sua storia proseguì tristemente fra alterne vicende di abbandoni, recuperi, donazioni e occupazioni fino ai giorni nostri. Il piano di recupero, ideato nel 1961 per salvare l'edificio dallo stato di degrado nel quale era stato lungamente abbandonato, diede origine a un nuovo progetto di restauro volto non più al recupero delle vestigia di un'antica civiltà, ma alla creazione di un emblematico spazio dei nostri tempi, nel quale l'antico può essere finalmente risolto attraverso le forme del contemporaneo. Da questa intuizione è iniziata, nel 1984, la seconda vita del Castello di Rivoli come sede del Museo d'Arte Contemporanea.

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La palazzina di Stupinigi. Ediz. illustrata libro
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LIBRO   9788842215882

La palazzina di Stupinigi. Ediz. illustrata Spantigati C. E. (Cur.)  Ballaira E. (Cur.)  Bava A. M. (Cur.)   -  Allemandi, 2007  -  Le Grandi Residenze Sabaude

I taccuini di Juvarra ci presentano il progetto di un padiglione di caccia al tempo stesso classico, teatrale e perfettamente fuso con il parco circostante. Da questi schizzi nacque la Palazzina di Caccia di Stupinigi, un edificio allo stesso tempo calibrato e capriccioso che anticipa il maturo Settecento dando forma al suo crescente desiderio di vita in villa. Le anime e i volti di Stupinigi sono molti; esso è prima di tutto un edificio di nuova concezione che abbandona gli apparati seicenteschi per scandagliare il nascente gusto settecentesco. Ma è anche fusione di natura e architettura, rifugio all'aria aperta capace di coniugare la stravaganza delle forme e l'ornato dei decori con la geometria del progetto. Infine Stupinigi è il suo giardino e il parco che la circonda, uno dei più spettacolari esempi di arte del giardinaggio. Sublime e naturale, l'idea di Juvarra viene rispettata dai successivi cantieri e si compone anche negli interni, equamente dominati dalla pittura e dall'architettura degli artisti che ci lavorarono e seppero dare molteplici forme alla caccia e al mito di Diana, il filo conduttore decorativo che si dipana attraverso le stanze e raggiunge il suo apice nello scenografico Salone Centrale. L'occhio viene catturato dagli affreschi dei fratelli Valeriani, di Crosato e Van Loo dalle cacce di Cignaroli, dalle decorazioni di Pozzo e Crivelli dagli arredi di Piffetti e dalle sculture di Bernero.

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