Le Melusine Libri
Libri pubblicati nella collana Le Melusine con argomento Riti Funebri
La linea di polvere. I miei tropici tra mutamento e autorappresentazione. Ediz. illustrata Canevacci Massimo - Meltemi, 2007 - Le Melusine
Una ricerca che ha condotto l'autore ad assistere a uno dei rituali funerari più complessi mai elaborati da una cultura umana. Il funerale Bororo popolazione indigena brasiliana concentrata nella regione del Mato Grosso - e reso famoso da Lévi-Strauss con i suoi 'Tristi tropici', è qui centro del racconto e trama di un'appassionata etnografia in cui la vita e i sentimenti dell'antropologo sono una cosa sola con la ricerca sul campo. Ed è questo coinvolgimento totale che l'autore ci trasmette rendendoci partecipi dell'intensità di un rito che si consuma al ritmo incalzante delle maracas, tra i colori brillanti dei pariko di piume, i corpi spalmati con l''urucum', le impressionanti scarificazioni dei partecipanti; ma anche raccontandoci di come Kleber e Paulinho documentano la propria cultura con la cinepresa in spalla, le bambine di Sangradouro si appassionano a Internet e Leonida Akirikurireudo gira il mondo per presentare le proprie opere d'arte. I tropici di Canevacci non sono tristi, ma sanguinanti e ironici, disperati e consapevoli. Lui la scelta di campo per la sua ricerca l'ha compiuta: insieme a quelle persone, al fianco di popolazioni che rivendicano la soggettività culturale e politica della propria liberazione.
La linea di polvere. I miei tropici tra mutamento e autorappresentazione Canevacci Massimo - Booklet Milano, 2007 - Le Melusine
Una ricerca che ha condotto l'autore ad assistere a uno dei rituali funerari più complessi mai elaborati da una cultura umana. Il funerale Bororo popolazione indigena brasiliana concentrata nella regione del Mato Grosso - e reso famoso da Lévi-Strauss con i suoi 'Tristi tropici', è qui centro del racconto e trama di un'appassionata etnografia in cui la vita e i sentimenti dell'antropologo sono una cosa sola con la ricerca sul campo. Ed è questo coinvolgimento totale che l'autore ci trasmette rendendoci partecipi dell'intensità di un rito che si consuma al ritmo incalzante delle maracas, tra i colori brillanti dei pariko di piume, i corpi spalmati con l''urucum', le impressionanti scarificazioni dei partecipanti; ma anche raccontandoci di come Kleber e Paulinho documentano la propria cultura con la cinepresa in spalla, le bambine di Sangradouro si appassionano a Internet e Leonida Akirikurireudo gira il mondo per presentare le proprie opere d'arte. I tropici di Canevacci non sono tristi, ma sanguinanti e ironici, disperati e consapevoli. Lui la scelta di campo per la sua ricerca l'ha compiuta: insieme a quelle persone, al fianco di popolazioni che rivendicano la soggettività culturale e politica della propria liberazione.